SvegliaSud
Di Pasquale D’Aiuto
Questa notte ho sognato di essere in viaggio a New York.
Come in tutti i sogni, i paesaggi erano irreali, carichi di colori, evocativi più che tangibili. Ricordo che attraversavamo una campagna ricca di colture in salute e case insolite e, poi, giungevamo nella città vera e propria, grande, possente e luminosa come nella realtà.
Rammento anche che trascorrevamo una notte al centro, in un appartamento; il mio letto era giusto sotto una finestra. I suoni della città cullavano il sonno; l’infisso era spalancato: l’aria era tiepida e prometteva avventure.
Oh, naturalmente scrivo in prima plurale perché pure nel sogno non mi staccavo dalla mia famiglia, infatti mia moglie ed io mostravamo le cose ai nostri figli. Ho chiamato Freud, dice che i sogni sono il mio inconscio che emerge. Non ha mancato di aggiungere che sono un bacchettone pure nei sogni, se mi porto appresso moglie e prole e non mi immergo in baccanali. Ma lui è un po’ fissato con certe cose, sapete come è fatto.
Quanti di noi sognano di viaggiare? Io lo faccio spesso. Non ho mai desiderato così tanto di evadere, vedere nuovi paesaggi, confrontarmi con stimoli diversi dal quotidiano. Sono sicuro valga lo stesso per voi. Per tutti voi, o quasi. Perché uno dei risultati più certi di questa pandemia è il comune sentire. Non solo nei sogni.
“Come stai?”. Io ci ho sempre messo…
Leggi di più in questa categoria
PrimoPiano
Qualche settimana fa mi interrogavo se in Italia era ancora possibile ancora porre delle domande. I Paesi dove non si potevano fare domande, erano quelli comunisti come l’Unione Sovietica.
Pertanto anche se non sono un medico e non ho elementi culturali di medicina a sufficienza per comprendere quello che sta accadendo con questo maledetto virus, alcune cose però li capisco anch’io. Anche perchè leggo, mi informo e ascolto. Soprattutto non sto comprendendo perchè dopo un anno di fallimenti, si continuano a prendere misure restrittive (lookdown) in continuazione. Si auspicava discontinuità rispetto al governo Conte invece ancora si percorre la stessa strada.
Il Comitato tecnico scientifico, che via via ha assunto una sacralità sacerdotale, una sorta di sinedrio incontestabile, da tempo delibera su tutti gli aspetti della nostra vita, e così anche il governo Draghi si è piegato ai suoi voleri.
La chiusura secondo il Comitato è obbligata perchè aumentano i ricoveri negli ospedali e pertanto occorre rimettere in moto la macchina dei lockdown, che per la verità non si è mai arrestata. In questi giorni creano allarme i dati della provincia di Brescia, dove stanno aumentando in maniera esponenziale i pazienti in corsia e in terapia intensiva sta tornando la paura di un’imminente chiusura generalizzata.
«Il problema è capire perché sono aumentati i casi di pazienti che necessitano di cure in ospedale», si chiede Zambrano su Lanuovabq.it, che ha intervistato il dottor Mangiagalli.
Il dottor Mangiagalli è stato più volte ospite della trasmissione di mediaset, “Fuori dal coro” da Mario Giordano per spiegare il progetto di cura dei pazienti malati di covid. Il dottore fa parte di un’equipe di medici in prima linea che da mesi cura a casa i malati che hanno primi sintomi di covid. Pare che queste cure siano andate tutte a buon fine, ad oggi con questi dottori non è morto nessun…
IL SUD ON LINE
Giornale Indipendente del Mezzogiorno
Terzo Tempo
Un passo
Un passo alla volta
polvere di giorni
sospesi in fogli
ingialliti in angoli
di un tempo che sarà
aspetti
l’aurora e insegui le
ore
sai di non aver vissuto
pienamente…
Lo farai.
Rosa Mannetta