Bruno Cortese illustra la strategia concepita dal sindaco Andrea De Filippo
Un’area interamente riservata alla logistica di coltre 3 milioni di metri quadrati. E al suo interno una superficie di 300 mila metri quadrati interamente dedicati all’autotrasporto, che nella città di Maddaloni ha una lunga e consolidata tradizione imprenditoriale. E’ quanto annuncia il sindaco Andrea De Filippo nel corso dell’incontro dedicato alla rotta mediterranea e alla risposta del territorio casertano, che si è svolto sabato 25 marzo nell’ambito Traspoday, fiera fiera del trasporto e della logistica giunta alla terza edizione presso A1Expò. “L’amministrazione comunale di Maddaloni – spiega il sindaco – ha in forte considerazione questo settore, perché è tale da poter conferire una specializzazione produttiva a un territorio che non vuole puntare solo su turismo e gastronomia, perché ha una collocazione strategica, come punto di snodo tra tre province della Campania: il napoletano, il casertano e il Sannio”. “E’ qui che vogliamo far sorgere – aggiunge Bruno Cortese, consigliere comunale delegato alla Logistica, il polo del Mediterraneo”. Per conoscere maggiori dettagli del progetto, il Sudonline lo ha intervistato.
Dottor Cortese, i dati Istat sui principali indici di settore lo confermano. Tutti numeri evidenziano che il trasporto di merci su strada occupa l’85%degli addetti, ha il 95% delle imprese attive, quasi tutte micro e mini aziende, con al massimo sei addetti…
E Maddaloni non fa eccezione. E’ apparso quin conseguenziale, oltre che etico, che fosse colta in tutto il suo valore la naturale vocazione del territorio. E quindi in una zona a ridosso di interporto, caselli autostradali e scalo merci delle Ferrovie dello Stato ha destinato 3 milioni di metri quadri – di cui oltre 300 mila adiacenti lo scalo merci – destinandoli specificamente agli autotrasportatori.
A che punto è questo progetto?
Oltre un anno fa è stata lanciata una manifestazione di interesse rivolta tutti gli operatori della logistica, a cui hanno risposto trenta aziende: 22 del settore trasporto ,6 della logistica e 2 di servizi alle aziende. E’ interessante constatare che oltre il 60% sono aziende locali, ossia con sede operativa a Maddaloni,al massimo entro un raggio di 10 chilometri.
Si tratta di piccole aziende, magari anche micro?
Non direi. Di queste l’85% ha un fatturato di oltre 500 mila euro. E due, appartenenti al mondo della logistica, con un fatturato di diverse decine di milioni di euro. Esse esprimono una occupazione complessiva di settecentocinquanta unità.
E qual è il tipo di richiesta che hanno avanzato all’ente Comune?
Tutte hanno richiesto, in primis, aree attrezzate. L’elemento che accomuna tutti i trasportatori è la richiesta di suolo attrezzato.
Si sa che questo settore si caratterizza per polverizzazione e nanismo del tessuto imprenditoriale. Non vi vede un pericolo?
Penso che piccolo e bello non sia più uno slogan adeguato ai tempi. I piccoli, per crescere, hanno bisogno di competenze interne formate, di elevare il livello di gestione dell’azienda, condividendo un sistema di valori e una strategia omogenea che metta le aziende nelle condizioni di poter usufruire di quegli assett immateriali, e di costose ed integrate professionalità che il nanismo preclude.
E’ quello che intendete quando parlate come Comune di un’area attrezzata?
Il Comune di intende porsi come soggetto facilitatore di sviluppo promuovendo, con una partecipazione simbolica ma altamente significativa, la nascita di una struttura di servizi in grado di supportare le aziende ed assicurare quell’indispensabile link tra tutti i soggetti del territorio attivi lungo la filiera della logistica.
La vostra iniziativa si rivolge a operatori logistici, trasportatori, porto e interporto, scalo merci… Con quale messaggio?
Siano tutti protagonisti di un master plan operativo al servizio dell’hub caudino della logistica, di una progettualità che sia in grado di intercettare i fondi dei bandi ministeriali di prossima emanazione, in coerenza con i dettami del Pnrr.