Parte da piazza Dante il grido delle comunità straniere a Napoli per dire stop alla guerra in Ucraina. A chiamare a raccolta centinaia di srilankesi, filippini, pachistani e, chiaramente, ucraini, ci ha pensato il consigliere comunale aggiunto dell’assise di via Verdi, lo srilankese Savary Ravendra Jeganesan, in collaborazione con l’Associazione per l’Integrazione degli Extracomunitari nella Società (Aies), presieduta da Andrea Merlino.
Un pomeriggio di musica, danze tradizionali e appelli alla pace, che ha visto protagonisti giovani ma soprattutto bambini, figli di immigrati, la nuova generazione di italiani. “Chiediamo con forza la fine immediata della guerra in Ucraina che sta seminando morte e distruzione”, dice il consigliere comunale extracomunitario, ribadendo l’importanza del canale diplomatico. Al suo fianco il console onorario dello Sri Lanka a Napoli, l’avvocato Mino Capasso, che ha giurisdizione sull’intero territorio regionale campano.
L’iniziativa del consigliere aggiunto del Comune di Napoli
In piazza le bandiere con il leone dorato della Repubblica Socialista dello Sri Lanka si confondono con quelle a strisce blu e gialle dell’Ucraina e a quelle arcobaleno per la pace. A sventolarle sono anche i bambini napoletani che hanno preso parte, numerosi, alla manifestazione.
L’assessore al Turismo della giunta Manfredi, Teresa Armato, fa pervenire un suo messaggio per complimentarsi con gli organizzatori dell’iniziativa e con le comunità straniere “impegnate a costruire ponti e relazioni durature”, in un percorso di integrazione che mette in luce “il volto più bello di Napoli”.
In piazza le bandiere con il leone dorato della Repubblica Socialista dello Sri Lanka si confondono con quelle a strisce blu e gialle dell’Ucraina e a quelle arcobaleno per la pace. A sventolarle sono anche i bambini napoletani che hanno preso parte, numerosi, alla manifestazione.
Il messaggio dell’assessore Armato
L’assessore al Turismo della giunta Manfredi, Teresa Armato, fa pervenire un suo messaggio per complimentarsi con gli organizzatori dell’iniziativa e con le comunità straniere “impegnate a costruire ponti e relazioni durature”, in un percorso di integrazione che mette in luce “il volto più bello di Napoli”.
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