di ANTONIO TROISE
Il modello funziona. Anzi, dimostra, che i banchieri possono anche avere “un’anima”. E, per di più, guadagnarci, rispettando tutti i ratios e i parametri dettati dalle norme sul credito. Banca Etica spegne le sue prime 25 candeline mettendo in fila risultati importanti. A partire, forse, da quello che più caratterizza la sua attività: il 23% di chi di recente ha ottenuto credito dalla Banca ha subito un rifiuto da un altro istituto. I dati sono stati illustrati ieri nel corso di un convegno nei saloni ovattati di Villa Lubin, al Cnel, dove è stata presentata una ricerca a cura di Aiccon (Centro Studi promosso dall’Università di Bologna), realizzata su un campione di 3.795 clienti fra persone fisiche e giuridiche, che fotografa un quarto di secolo di vita dell’istituto. La sintesi è chiara: la finanza etica cresce bene e performa anche meglio di quella tradizionale, è capace di garantire un maggiore accesso al credito e dimostra la solidità dell’economia sociale del nostro Paese. Concetti che hanno rappresentato il filo conduttore di un dibattito al quale hanno partecipato, fra gli altri, suor Alessandra Smerilli, segretaria generale del dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale della Santa Sede, Renato Brunetta, presidente del Cnel, Antonio Patuelli, presidente di Abi e Gianfranco Torriero vice direttore vicario dell’Associazione bancaria italiana, e il professor Stefano Zamagni dell’Università di Bologna. Per Banca Etica sono intervenuti la presidente Anna Fasano e il direttore generale, Nazzareno Gabrielli.

Oggi in Italia Banca Etica è l’unico istituto che opera esclusivamente nel campo della finanza etica – che coniuga il rispetto dei valori etici a obiettivi di crescita economica, e che pone la giustizia
socio-ambientale al centro di tutte le proprie attività – e conta oltre 48.000 persone e organizzazioni socie (+23% rispetto al 2012). Il patrimonio è di oltre 180 milioni, il capitale sociale oggi ammonta a oltre 92 milioni di euro e, guardando solo all’ultimo decennio, ha registrato una crescita media annua del +7,1% contro lo 0,4% del sistema bancario in generale. Complessivamente, sempre secondo i dati diffusi ieri, tra il 2007 al 2023 il capitale sociale di Banca Etica ha registrato un +375% contro il +29% del sistema bancario tradizionale. Il tasso di crescita dei depositi di Banca Etica è aumentato mediamente nello stesso periodo del 13,8% annuo, contro l’8% medio annuo del sistema italiano. Con l’ampliamento del numero di clienti e la crescita del capitale, è aumentato anche il credito concesso a organizzazioni e persone, un valore, questo, in costante crescita negli ultimi 25 anni per un totale aggiornato al 2023 di 1.211 milioni di euro e con
un tasso medio annuo del +9,7% mentre il volume dei crediti erogati dal sistema bancario nel suo insieme è rimasto praticamente invariato nello stesso periodo includendo anche periodi di vero credit crunch. Andamento positivo anche per titoli e altri investimenti finanziari che vanno ad aggiungersi per un totale di ulteriori 1.342 milioni di euro. Nonostante le norme che regolano  l’accesso al credito siano sempre più rigide, l’analisi di Aiccon mostra come Banca Etica riesca ad attuare una politica inclusiva lavorando attivamente per ridurre l’esclusione creditizia. I numeri parlano chiaro: tra coloro che hanno chiesto e ottenuto un finanziamento da Banca Etica, il 9% delle persone e il 10% delle organizzazioni si era già visto rifiutare prima una richiesta di finanziamento da un’altra banca, percentuale quest’ultima che nel caso di organizzazioni non socie della Banca sale fino al 41,7%. Il dato sembra essere indirettamente proporzionale alla longevità della relazione con la Banca: in caso di clienti che vantano una relazione piuttosto giovane con la Banca (un massimo di 5 anni) si vede che la percentuale di chi si era visto rifiutare un credito prima di riceverlo da Banca Etica sale fino 23% in media (17% per le persone e 30% per le organizzazioni). La ricerca Aiccon mostra una crescita eccezionale della finanza etica nel nostro Paese, una crescita di capitale sociale che per il periodo 2007-2023 complessivamente supera il 300% e che è dovuta naturalmente alla posizione di nuovo player dell’istituto nel panorama bancario italiano, ma che però si riflette anche in un’analisi che prende in considerazione le linee guida europee in materia di solidità bancaria, Basilea III e il regolamento europeo sui requisiti patrimoniali, Capital Requirements Regulation (Crr). Secondo questa analisi Banca etica registra livelli di solidità patrimoniale in linea con il sistema bancario tradizionale e spesso migliori. Insomma, come ha concluso Brunetta, “l’etica conviene a tutte le banche. Oggi l’egoismo non funziona più”.

Di Antonio Troise

Giornalista professionista, blogger, editorialista, comunicatore e un passaggio obbligato dalla carta stampata al digitale.