Di Simona D’Albora
Nella giornata internazionale della violenza sulle donne il Pd regionale fa il punto della situazione e invita a una seria riflessione sulla condizione femminile in Campania. “Quello che non ho” è questo il titolo della conferenza stampa durante la quale si è parlato delle varie forme di violenza, da quella fisica a quella psicologica fino ad arrivare a quella di una gravidanza negata o resa difficile dalle Leggi. Perché l’offesa al mondo femminile ha varie facce e molteplici forme: “Quelle più implicite, quelle meno plateali, sono spesso le più resistenti, gli abusi, le vessazioni o le iniquità. O, semplicemente, l’inerzia di chi dovrebbe fare e non fa.
“Una scelta anche quella, che si trasforma in isolamento e, dunque in condanna. – dichiara Angela Cortese, segretario della commissione regionale Politiche sociali – Questo 25 novembre è l’occasione buona per fare l’inventario delle quotidiane ingiustizie che si consumano, spesso nel silenzio, ai danni delle donne della Campania, e proprio nella Regione si denunciano i più grossi deficit e ritardi in materia. Nel 2011 fui relatrice e presentai una Legge contro la violenza di genere, che, con mio grande dispiacere, non è mai stata finanziata. Ci troviamo di fronte a un Istituzione locale che non riesce a dare risposte adeguate al numero crescente di vittime, a marzo scorso sono stati stanziati 4,5 milioni di fondi nazionali per i centri antiviolenza che non sono mai stati realizzati, già sono stati presentati 57 progetti, ma ad oggi i soldi non sono stati ancora erogati.” Insomma a fare violenza contro le donne non sono solo gli uomini, ma le istituzioni sorde ai problemi legati alla condizione femminile e proprio la vicenda della casa del parto è emblematica: si tratta di una struttura costruita a Pozzuoli per far si che le donne possano partorire in maniera naturale e ridurre così il numero dei cesarei.
“La vicenda ha un che di Kafkiano: la struttura, costata 1 milione e 800 mila euro di fondi Cipe, è pronta dal 2008, ci sono arredi e personali – dichiara Giulia Abbate presidente della commissione Trasparenza – ma non è stata mai inaugurata, anzi, addirittura è stato pensato di cambiarle la destinazione d’uso. In questa giornata vorrei ricordare alle Istituzioni che non abbiamo bisogno della retorica consolatoria, ma di risposte concrete e le risposte concrete debbono arrivare anche quando si parla di sanità e donne”.
Ed è proprio in ambito sanitario che le donne subiscono i torti maggiori: dalla scarsissima assistenza alla maternità, alle resistenze dei medici obiettori di coscienza all’applicazione della legge 194 , ai ricorsi eccessivi al parto cesareo, fino alla fecondazione medicalmente assistita: “Mentre la Corte Costituzionale si è pronunciata in favore della fecondazione eterologa dichiarando incostituzionale l’articolo 4 delle Legge 40 – continua la consigliera Rosa D’Amelio– in Campania la fecondazione assistita non esiste. Tenuto conto che in qualità di vice presidente della Conferenza Stato-Regione, Stefano Caldoro ha approvato anche lui le linee guida per garantire in ogni regione il servizio sanitario essenziale per la fecondazione medicalmente assistita, è quanto mai paradossale che a tutt’oggi in Campania tale documento non venga recepito. Ci troviamo di fronte a una vera e propria discriminazione nei confronti degli abitanti della Campania alla quale è impedito di accedere alla fecondazione assistita”
“Anche questa è una forma di violenza fatta sulla donna, anzi sulle coppie che non possono avere figli. – dichiara Filomena Gallo, segretario nazionale dell’associazione Luca Coscioni e presidente regionale dell’associazione Amica Cicogna – Lo Stato dice no al desiderio di maternità, oppure te lo fa fare nella peggior condizione possibile se non addirittura all’estero”
In una nota alla stampa, la consigliera Flora Beneduce ha dichiarato che la Campania sta temporeggiando, mentre: “coppie di giovani sposi che nutrono il sogno di essere madri e padri sono costrette ad emigrare per ottenere ciò che l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce come un diritto. Ci sono forse Lobby nascoste che hanno interesse a frenare? “
Erano presenti alla conferenza stampa il Capogruppo del Pd alla Regione, Lello Topo che ha ribadito l’importanza di radicare l’impegno contro la violenza sulle donne alle autonomie centrali e di ricordare agli uomini quanto la violenza sulle donne sia un’infamia, e Rosaria De Cicco che ha letto l’elenco delle privazioni che le donne sono costrette a sopportare. Ha concluso la riflessione un flash mob davanti alla Regione Campania organizzato dalla consigliera Angela Cortese in collaborazione con ballerine della scuola “l’arte del movimento”.