vincenzo bimbo seviziato a pianura

Non c’è pace per la famiglia di Vincenzo, il 14enne seviziato con un compressore a Pianura. Alle difficoltà che il piccolo sta affrontando, grava sulla famiglia lo spettro dello sfratto. Entro gennaio 2015, infatti la famiglia dovrebbe lasciare la casa. I genitori, tre la altre cose non hanno ancora trovato lavoro.

“Non sappiamo dove andare non possiamo pagare perché le spese per Vincenzo sono tante. – dichiara la mamma ad un giornalista del Mattino –  Lui ha bisogno di ogni comfort. Non può salire le scale, perché si affatica. Come facciamo a portarlo via da qui?”. “Mio figlio è dimagritissimo per la dieta che i medici gli hanno prescritto, poichè gli hanno dovuto asportare l’intestino. Ora vive con una sacca che gli permette di espletare le funzioni fisiologiche, ma le cure che servono, i medicinali e tutto il resto sono molto costosi e io e mio marito siamo disoccupati”.

Intanto sui social network iniziano le prime mobilitazioni di solidarietà. Ecco l’appello di Francesca Migliaccio, titolare del negozio Sirsan a via Chiaia:

“Cari amici, ora vi disturbo per una cosa che mi sta molto a cuore. Per caso ho conosciuto Vincenzo, il ragazzino che è stato violentato con il tubo compressore in un auto lavaggio di Pianura. Quando mi è possibile li vado a trovare e spesso mi sento con Stefania, la mamma.La situazione della famiglia era già difficile prima perché il padre era rimasto senza lavoro ma almeno la mamma andando a servizio riusciva a portare qualcosa a casa. Ora Deve stare a disposizione di Vincenzo h24 che per ora ha la sacchetta e che si spera tra 6 mesi con un operazione possa riprendere regolarmente le funzionalità intestinali. Vincenzo è un adolescente distrutto da questa storia, ha ancora il viso di un bambino ed è molto raro vederlo sorridere. I genitori cercano di aiutarlo come possono e devono anche affrontare i problemi economici. Se ne avete voglia vi chiedo di darmi una mano ad aiutarli anche dicendolo ai vostri amici. Nel mio negozio ho un piccolo ufficietto dove ho messo un salvadanaio per Vincenzo. GRAZIE, Francesca”