Continuano senza sosta i controlli da parte delle Forze dell’Ordine per contrastare e prevenire ogni forma di irregolarità e abusivismo su tutti i campi. E dopo il sequestro e la contestuale chiusura di una carrozzeria abusiva a Dasà questa volta a finire nel mirino dei Carabinieri della stazione di Arena, guidata dal maresciallo Valerio Oriti e sotto le direttive del capitano Marco Di Caprio, è stata un’impresa di pompe funebri di Acquaro.
In pratica, secondo quanto appreso, gli uomini della Benemerita, sarebbero intervenuti a seguito di una segnalazione, durante un funerale svoltosi nel piccolo centro dell’entroterra vibonese qualche settimana fa. Onde evitare sgomento tra quanti partecipavano al mesto rito i carabinieri hanno atteso l’arrivo del feretro al cimitero dove hanno prima chiesto al titolare delle pompe funebri tutta la documentazione prevista per legge e in particolare dalla legge regionale n. 22 del 2018 che aveva, in qualche modo, riordinato tale settore. A tal proposito c’è da dire che proprio qualche giorno la stessa legge, emanata solo un anno fa, è stata abrogata dal Consiglio regionale. I militari, dopo aver effettuato i primi controlli ed aver accertato e quindi contestato la
mancanza dell’assicurazione del carro funebre da circa sei anni (dal 2013) e che di fatto trasportava il defunto in modo del tutto irregolare si sono poi portati nei locali dell’impresa per effettuare ulteriori verifiche.
Di conseguenza il carro funebre è stato posto sotto sequestro con la contestuale sanzione di circa mille euro per il titolare il quale, tempestivamente, nei giorni a seguire, ha provveduto ad assicurare il mezzo, pagare il verbale ed ottenere di conseguenza il dissequestro del carro funebre. Ma le violazioni contestate dai carabinieri all’impresa non sarebbero solo queste. Infatti proprio qualche giorno fa è stato notificato “il verdetto” in cui venivano evidenziate le violazioni di alcune disposizioni con la contestuale sanzione amministrativa di 10milaeuro.
Secondo quanto appreso la notifica sarebbe avvenuta nei pressi di un locale dove il titolare avrebbe inveito con i carabinieri alla presenza di diverse persone. Non è escluso pertanto che nei confronti del titolare dell’impresa funebre potrebbe essere scattata anche una denuncia penale per oltraggio a pubblico ufficiale.