Dure le parole del fondatore della Lega Nord Umberto Bossi sull’attuale segretario Matteo Salvini: “Non ha il coraggio di convocare il congresso federale perché sa bene quanto alto sia il rischio che i militanti gli facciano pagare i danni che sta facendo alla Lega”. In passato il Senatùr ha sempre evitato lo scontro frontale, temendo che un braccio di ferro alla luce del sole tra il padre del Carroccio e l’attuale segretario finisca per danneggiare solo il movimento, ma nelle ultime settimane qualcosa è cambiato. Critica soprattutto all’intenzione di Salvini di trasformare la Lega in un partito a vocazione nazionale: “Una cosa che neanche un cretino…”, ha commentato Bossi, che ricorda quanto fragoroso sia stato il flop della lista «Noi con Salvini» alle amministrative di giugno: dal 2,7% di Roma all’ 1,9 di Caserta passando per lo 0,8% di Olbia e lo 0,2 di Crotone. Togliere la parola Nord dal simbolo della Lega, secondo Bossi sarebbe «un giga ntesco errore», farebbe perdere al partito la sua identità e allontanerebbe i militanti storici, quelli che in Lombardia e Veneto sono lo zoccolo duro del movimento e, soprattutto, di tutte le iniziative sul territorio. Salvini sul punto non si pronuncia e dribbla ogni domanda. “Fino al 4 dicembre nei miei pensieri c’è solo il referendum”.