E’ un Vanvitelli segreto quello che da oggi al 31 ottobre si svelerà ai visitatori del Palazzo Reale della Reggia di Caserta. Un grande allestimento in un sito altrettanto prestigioso, più grande di Versailles, e dunque una occasione per una gita d’arte a tutto tondo che mette al centro della scena le opere dell’artista e i suoi pittori da Conca a Giaquinto e la visita di un luogo straordinario.
Ideata da Paola Raffaella David, già Soprintendente Bapsae di Caserta e Benevento, curata da Vega de Martini e Francesco Petrucci e promossa dal Centro Europeo per il Turismo, l’esposizione, allestita negli Appartamenti storici del Palazzo Reale è incentrata su due aspetti della produzione di Luigi Vanvitelli: “inventore” di opere di arte decorativa e pittore. Il primo aspetto è rivelato dal Trono di San Pietro, la «Cathedra Petri» imponente manufatto tardo-barocco in marmo di Carrara a metà strada tra scultura e arte decorativa, ideato da Vanvitelli per la Basilica Vaticana. Il trono, commissionato da Benedetto XIV nel 1754, venne rifiutato dai canonici della basilica per il carattere esuberante rispetto alla celebre statua bronzea attribuita ad Arnolfo di Cambio. La mostra espone il suo bellissimo modello in terracotta e stucco dorato conservato presso la Fabbrica di San Pietro. Nell’ambito della pittura viene esposto per la prima volta il Ritratto di Gaspar van Wittel, il famoso vedutista olandese padre di Luigi Vanvitelli, concesso in prestito dall’Accademia Nazionale di San Luca. In mostra dipinti degli artisti più stimati da Vanvitelli, collaboratori in alcune sue opere: Sebastiano Conca e Corrado Giaquinto, Pompeo Batoni e Anton Raphael Mengs. Alcune delle loro opere offerte alla vista del pubblico non erano mai state esposte: come il ritratto di Clemente XIII di Mengs, il ritratto del principe Guglielmo Ruffo in veste di Gran Camerario del Regno di Napoli di Francesco De Mura, concesso in prestito dal principe Fulco Ruffo di Calabria. La mostra sarà arricchita dal ritratto del Vanvitelli di Giacinto Diano, da due frammenti del quadro con la Natività di Sebastiano Conca, distrutto nei bombardamenti durante la seconda guerra mondiale dalla Cappella Palatina della Reggia di Caserta. Chiude la mostra un singolare ritratto allegorico di Carlo III di Borbone di Lorenzo Gramiccia, proveniente da Palazzo Chigi in Ariccia. E ancora sarà esposta la “maschera mortuaria” dell’artista, conservata nei depositi della Reggia.