Nel nostro articolo vedremo di fare finalmente chiarezza su un argomento che genera equivoci e fraintendimenti tra gli appassionati di fai da te alle prime armi, e cioè la differenza che passa tra un micromotore e un utensile multifunzione.
Questi due attrezzi vengono spesso e volentieri confusi tra loro, infatti, perché entrambi sono caratterizzati da dimensioni ridotte e dall’ampia versatilità d’uso; esistono però delle differenze fondamentali, soprattutto dal punto di vista meccanico e progettuale, che risultano determinanti per le possibili applicazioni di questi elettroutensili, ragion per cui ognuno di essi viene impiegato maggiormente in determinati campi a discapito di altri.
La versatilità d’impiego del micromotore, per esempio, è riferita non solo alle funzionalità specifiche dell’attrezzo ma anche agli ambiti d’uso, che vanno da quello medico fino a quello ingegneristico; la versatilità dell’utensile multifunzione, invece, si riferisce esclusivamente esclusivamente alla capacità di questo apparecchio di svolgere diverse funzioni, ma questo viene utilizzato quasi esclusivamente nella carpenteria e nel fai da te.
Caratteristiche e campi di utilizzo dell’utensile multifunzione
L’utensile multifunzione è un apparecchio compatto azionato da un motore elettrico che può essere alimentato a batteria oppure mediante cavo; la sua caratteristica principale consiste nel fatto che l’alberino sul quale vengono innestati i diversi attrezzi da usare per le varie lavorazioni, si trova in senso trasversale rispetto all’asse del motore.
Il movimento di rotazione generato da quest’ultimo non viene trasmesso interamente ma viene trasformato in oscillante; indipendentemente dal tipo di attrezzo montato all’estremità dell’utensile, quindi, questo non ruota ma si limita a compiere dei movimenti oscillatori ad alta velocità entro un arco definito. All’estremità dell’utensile multifunzione possono essere collegati un platorello di forma triangolare oppure diversi tipi di lame: piatte, a raschietto e semicircolari; la gamma degli attrezzi è limitata quindi, di conseguenza lo sono anche le sue funzioni primarie che si riducono alla smerigliatura e al taglio.
Le dimensioni compatte e la particolare forma delle lame e del platorello sono finalizzate soprattutto a facilitare l’esecuzione di lavori che con le normali seghe e smerigliatrici non sarebbe possibile eseguire, come per esempio la levigatura delle fessure, delle scanalature e degli incavi, i tagli a filo della parete di tubazioni sporgenti, la rimozione di singole piastrelle in modo preciso, la raschiatura di intonaci e residui di cemento da spazi ridotti e via dicendo.
A questo punto si può facilmente intuire che le applicazioni principali dell’utensile multifunzione, alla pari delle sue funzioni, sono altrettanto limitate e circoscritte soprattutto all’ambito delle costruzioni e delle ristrutturazioni, siano esse realizzate a livello professionale oppure a livello hobbistico e domestico, nel fai da te e nel bricolage.
Il micromotore e le sue molteplici applicazioni
Quando si cita il micromotore vengono subito alla mente due brand che sono diventati un sinonimo di questo elettroutensile: Proxxon e Dremel. A differenza dell’utensile multifunzione, che come abbiamo detto in precedenza è adoperato principalmente nell’ambito dei lavori di ristrutturazione e costruzione, il micromotore ha un campo di applicazione di gran lunga più vasto.
Soltanto in ambito professionale, per esempio, questo attrezzo è adoperato in diversi settori dalla medicina alla meccanica, e principalmente per i lavori di alta precisione. Le categorie che ne fanno uso sono svariate: odontotecnici, dentisti, orefici, gioiellieri, orologiai, ingegneri, meccanici di precisione e perfino le estetiste. In ambito hobbistico è altrettanto apprezzato ed è adoperato per la creazione di oggettistica e nella lavorazione artigianale del legno, come strumento per scolpire, tagliare, levigare e lucidare; con le stesse funzionalità è adoperato soprattutto dagli appassionati di modellismo statico, dinamico e navale, e dagli hobbisti di nuova generazione che sono appassionati di robotica e automazione fai da te.
In tutte le categorie che abbiamo citato il micromotore è uno strumento insostituibile, perché le sue caratteristiche gli conferiscono un grado di versatilità nettamente superiore rispetto all’utensile multifunzione; se quest’ultimo è caratterizzato dall’innesto angolato che ne limita le funzioni, infatti, il micromotore è invece dotato di un mandrino che si trova perfettamente in asse con l’albero motore, come nei trapani.
Ogni micromotore, inoltre, viene venduto in dotazione con un set di diversi mandrini, per cui è in grado di adoperare una vasta gamma di accessori: punte cilindriche e coniche per levigatura, dischi per smerigliatura, spazzole metalliche e non metalliche, lame circolari diamantate oppure in acciaio armonico, punte per forare legno, plastica, acciaio e altri materiali, frese di vario tipo, gommini e feltri per la lucidatura, mole e molto altro ancora; inoltre può essere utilizzato sia a mano libera sia come macchina stazionaria se viene fissato a un supporto da banco, oppure come mini trapano a colonna se montato sull’apposito sostegno.