Girls holding typical Woman's day mimosa flowers attend Italy's three largest trade unions Cgil, Cisl and Uil national rally in Rome's Piazza Navona in support of women's rights in the workplace on Women's day on March 8, 2008. Italy remains second to bottom of all European Union countries for the percentage of women in employment, with 46.9 percent compared to the European average of 58.8 percent, according to a report issued by EU statistics bureau Eurostat this week. AFP PHOTO / FILIPPO MONTEFORTE (Photo credit should read FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

Otto marzo

È una festa
macchiata di sangue
e senza mimose
quest’oggi
Non posso neanche parlare
di indipendenza e lavoro.
Troppo il dolore
che piove dal cielo
sui corpi dei bimbi
e troppa la sofferenza
di madri
che piangono i morti.
Non posso barare
con carte
macchiate di rosso
o giocare all’otto di marzo
facendo gli auguri
alle donne italiane
scambiando con loro
confezioni
di baci
e gialle mimose odorose.
Troppe le donne orientali
violentate ogni giorno,
private dei loro fiori
con coltelli e rasoi.
Troppe le donne
bruciate sul rogo
dei loro mariti
e le donne nascoste,
velate da manti d’azzurro
che non fanno pensare
ai cieli puri,
piuttosto a cieli
in cui piovono bombe,

Donne che la legge
non protegge,
donne che l’uomo priva
di studio,
di una vita futura
o costringe
a piangere i figli
mandati a morire,
soldati,
per la follia della guerra.
Oggi non riesco a parlare
neanche della parità dei diritti
che tanto esaltiamo.
Ci sono baratri
di dolore,
abissi di sofferenza,
altrove
che mi fanno tacere.

Bianca Fasano