Formez PA e Federculture presentano le proposte per il rilancio del settore culturale attraverso il convegno “Cultura & Turismo. Una strategia di sistema per l’Italia” tenutosi ieri a Roma, con l’obiettivo di far diventare cultura e industria turistica il motore della ripresa e dello sviluppo del nostro Paese.
L’incontro rappresenta l’occasione di approfondire gli interventi e le buone pratiche, per valorizzare il patrimonio culturale in chiave turistica, per proporre al Governo una serie di misure concrete da realizzare e per presentare le nuove iniziative messe in campo dalle amministrazioni locali. Ad aprire la discussione il presidente di Formez PA Carlo Flamment, il quale ha detto: “Se il nostro Paese sarà in grado di recuperare parte della competitività persa, nel 2016 il turismo potrà raggiungere almeno l’11,9% del Pil, creando 900 mila nuovi posti di lavoro. Le prospettive di rilancio del turismo mondiale aprono grandi potenzialità per le Regioni del nostro Mezzogiorno, dopo i ritardi accumulati in questi anni. Pur avendo sofferto più di altre aree del nostro Paese il declino del settore turistico, il Mezzogiorno può sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla nuova programmazione dei fondi europei 2014-2020. Per questo si deve creare – prima di tutto – una cabina di regia unica tra Governo, Ministeri e Regioni, cercando di integrare un’estesa gamma di servizi e convenzioni per il turista attraverso le nuove tecnologie”. “Fondamentale il miglioramento del sistema ricettivo di tutto il Mezzogiorno, con l’adozione di standard di classificazione Ue e un marchio di qualità nazionale, migliorando l’accessibilità attraverso una mappatura delle strutture e il potenziamento dell’accoglienza all’infanzia”.
L’intervento dal presidente di Federculture Roberto Grossi si è focalizzato sulla cultura e il turismo come leve per risollevare il paese: “Di fronte ad una crisi che sembra non toccare mai il fondo e una disoccupazione che sta mettendo in ginocchio il tessuto sociale del Paese, continuare a non valorizzare le enormi potenzialità del nostro capitale culturale, anche in chiave turistica, sarebbe una scelta irresponsabile e anti storica. Basti pensare che il turismo culturale rappresenta il 39% del mercato turistico italiano e potrebbe arrivare al 50% nei prossimi tre anni gestendo in modo efficiente un patrimonio spesso abbandonato e attuando politiche integrate nei territori. L’iniziativa promossa da Formez e Federculture conferma che è possibile rimuovere gli ostacoli che fino ad oggi hanno bloccato una strategia nazionale e superare i conflitti fra Stato, Regioni ed Enti locali. Una forte azione comune dovrebbe essere un punto centrale anche in vista del semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea che deve riaffermare il ruolo dell’Italia come paese produttore di cultura”.