I treni si fermeranno a giugno a Villa San Giovanni, dall’altra parte dello Stretto di Messina. Ne rimarranno solo due e così la Sicilia, che geograficamente è un’isola, sarà ancora più “isolata” da questi tagli che Trenitalia ha deciso di operare. Una riduzione su un servizio già ridotto ai minimi termini ma i pendolari siciliani non ci stanno e protestano per lo scandalo.
I tagli negli ultimi anni sono stati feroci: parliamo di 10 milioni di euro. A Roma si è discusso tra le Ferrovie e i rappresentanti sindacali dell’O.R.S.A. proprio sulle lunghe tratte e per il traghettamento nello Stretto. Se il ponte sullo stretto è un miraggio, oggi raggiungere il resto dell’Italia in treno è un’utopia. Le Fsi hanno reso ufficiale il nuovo orario ferroviario, programmato il 13 giugno 2015: i due treni InterCity diurni Palermo/Siracusa – Roma, e l’InterCity Notte Palermo/Siracusa – Milano, saranno soppressi: restano due treni intercity e solo notturno Palermo/Siracusa/Roma. I viaggiatori potranno quindi prendere il regionale fino a Messina, scendere dal treno e prendere il traghetto.
“Ci apprestiamo ad assistere alla chiusura di un servizio che, se fosse stato gestito nel migliore dei modi, poteva e potrebbe dare vigore in un settore, quale quello della mobilità, che da decenni attende un servizio di qualità, con treni confortevoli e, soprattutto, con tracce orarie che permettano di viaggiare con velocità superiori agli attuali treni regionali, fermi all’età della pietra, con tratte come la Cefalù-Patti in cui non si superano gli 80 chilometri “ afferma Fazio.
Le Fs Italiane hanno sottolineato che “non abbandonano lo Stretto di Messina, investono e potenziano, non c’è nessun posto a rischio fra il personale impegnato nelle attività di navigazione, i 62 dipendenti saranno ricollocati in Rfi nelle attività di terra e di bordo, ribadendo che le attività di traghettamento di carrozze e carri merci proseguiranno regolarmente, con un’organizzazione più funzionale, moderna e aderente alle esigenze”. Saranno le Ferrovie dello Stato a farsi carico e senza oneri aggiuntivi del servizio di traghettamento veloce fra Messina e Villa San Giovanni. I treni in Sicilia restano vecchi, lenti e obsoleti e se non ci sono i convogli perché spesso si guastano ci sono ovviamente meno corse. I pendolari sono messi in ginocchio. Il presidente della Regione Rosario Crocetta ha subito detto che porterà la questione a Roma.