Con la stagione invernale alle porte bisogna stare attenti e coprirsi bene per evitare di essere colpiti da alcune patologie come la tracheite e l’influenza che spesso i nuovi freddi portano con sé.

La tracheite, in particolare, è un disturbo piuttosto comune e tutti, che ci piaccia o meno, ne abbiamo sofferto almeno una volta. Consiste nell’infiammazione della trachea, ossia l’organo dell’apparato respiratorio che si trova davanti all’esofago e ha il ruolo di consentire il passaggio dell’aria dalla laringe ai bronchi.

Quando la trachea si infiamma è normalmente accompagnata da tosse, raffreddore, febbre e da dolore allo sterno in quanto l’infiammazione comporta un restringimento della trachea fino, nei casi più gravi, ad occluderla completamente.

Esistono due tipi principali di tracheite, quella primaria e quella secondaria. La prima riguarda un’infezione della trachea; mentre la seconda riguarda le prime vie aeree e poi si espande fino alla porzione tracheale.

Le cause della tracheite

La tracheite può avere un’origine batterica oppure una virale. Per quanto riguarda la tracheite di origine batterica, sono due i batteri principali che possono provocare un’infiammazione dell’organo: lo stafilococco aureo e lo streptococco.

Lo stafilococco aureo è quello che invade le prime vie aeree e quindi può causare sia una tracheite primaria che una secondaria, provocando in alcuni casi anche rinite, faringite o laringite. Lo streptococco invece è la causa principale della polmonite o, in casi più gravi, di bronchite, otite e sinusite.

Quando la tracheite è di origine virale, le cause principali sono i virus influenzali. Generalmente, infatti, questo tipo di infezione deriva da un’altra malattia dell’apparato respiratorio e i virus responsabili, in questo caso, sono il rinovirus, l’adenovirus e il virus dell’influenza. La tracheite virale è accompagnata da arrossamenti, bruciore, difficoltà di deglutizione e di respirazione.

Altre origini della tracheite possono essere ritrovate in agenti irritativi come sostanze nocive, fumi tossici, inquinamento, allergie ed altri elementi che possono contribuire ad irritare la mucosa e infiammare, di conseguenza, le vie respiratorie.

La diagnosi della tracheite

Di norma, a diagnosticare un caso di tracheite è il medico di base (oppure uno specialista otorinolaringoiatra) attraverso un’anamnesi, cioè la raccolta delle informazioni sui sintomi, sul tempo della loro comparsa e in generale sulla storia clinica del paziente, e tramite la valutazione delle capacità respiratorie.

In alcuni casi può essere richiesto un accertamento sul tipo di tracheite contratto così da poter stabilire con più certezza la terapia giusta. Per gli accertamenti, di norma, possono essere richiesti un tampone nasofaringeo, cioè un test effettuato con un bastoncino cotonato sterile che viene strofinato sulla mucosa di naso e gola, oppure un tampone tracheale più complesso e riservato solo ai casi più gravi, e infine un esame colturale dei campioni prelevati.

L’esame colturale, effettuato in laboratorio, può essere accompagnato ad un antibiogramma, cioè un esame in vitro che permette di valutare se un microrganismo riscontrato nel campione è sensibile a un determinato antibiotico.

In casi più gravi, in cui vengono riscontrati problemi respiratori, può essere richiesta anche una radiografia della trachea ed un’ossimetria che misura la saturazione dell’ossigeno nel sangue.

Cure e rimedi della tracheite

La cura della tracheite varia in base alla causa dell’infiammazione. Nel caso di una tracheite di origine batterica, la cura si basa sull’assunzione di farmaci antibiotici mirati contro l’agente responsabile dell’infezione.

Nel caso di forme virali, normalmente, vengono utilizzati farmaci specifici come gli antivirali, oppure possono essere usati anche medicinali lenitivi come antinfiammatori e antipiretici.

È solito utilizzare un aerosol per lenire i sintomi della tracheite, per cui il medico può prescrivere farmaci che attraverso questo strumento possano raggiungere direttamente la zona interessata senza ricorrere ad un’azione farmacologica più invasiva.

Quando la causa è un’allergia, invece, è possibile intervenire con farmaci antistaminici utilizzati normalmente contro le reazioni allergiche, oltre ovviamente a limitare l’esposizione all’allergene che ha causato l’infiammazione della trachea.

Nel caso in cui si stia soffrendo di una forma di infiammazione più grave che comporta un restringimento consistente della trachea può essere necessario un ricovero ospedaliero con intubazione così da evitare l’occlusione totale dell’organo e garantire al paziente la respirazione nell’attesa dell’individuazione della terapia più efficace.

Come prevenire la tracheite

È possibile per fortuna riuscire a prevenire la contrazione di una tracheite. Per far ciò basta adottare alcune semplici accortezze. Tra queste sicuramente troviamo quella di evitare il fumo di sigaretta, sia esso attivo o passivo.

Evitare, o comunque limitare, se possibile l’esposizione a sostanze inquinanti che possano danneggiare la mucosa di naso e gola.

Cercare di ridurre al minimo il rischio di infezione delle vie aeree alte, per esempio valutando il ricorso a eventuali vaccinazioni specifiche oppure evitando luoghi affollati al chiuso durante la stagione fredda.

È importante inoltre prevenire tutti i processi in grado d’indebolire le difese delle vie respiratorie compresi quelli in grado di favorire condizioni di immunodepressione transitoria come stress, insonnia e deficit nutrizionali.