“ Che fine ha fatto il museo di Totò? Se lo chiedono da tempo tantissimi, che in tutto il mondo, e non solo a Napoli, sono legati da un profondo affetto e da una stima incondizionata verso il grande attore partenopeo, scomparso circa mezzo secolo addietro, il 15 aprile 1967 “. La richiesta ancora una volta è formulata da Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che per sensibilizzare l’opinione pubblica sui ritardi oramai “storici “ rispetto all’apertura del museo il cui primo annuncio risale al 1996, circa 20 anni fa, ha, tra l’altro, fondato su Facebook il gruppo “NOI AMIAMO TOTO’ “ che ha superato il traguardo dei mille iscritti (http://www.facebook.com/
“ Il prossimo 15 febbraio, saranno decorsi ben 117 anni dalla nascita di Totò, che vide la luce nell’anno 1898 – prosegue Capodanno -. Eppure nelle poche occasioni nelle quali si è accennato all’evento, non si è mai fatta chiarezza sui motivi concreti e reali che ritardano ancora l’apertura del Museo dedicato al grande artista che, alla maggior parte dei tanti estimatori, sparsi in tutto il mondo, sono perlopiù a tutt’oggi ignoti “.
“ Un museo che doveva sorgere nel Palazzo dello Spagnolo in via Vergini, a pochi metri da quella via Santa Maria Antesaecula dove il Principe Antonio De Curtis era nato – ricorda Capodanno -. Ma di anno in anno l’appuntamento viene rinviato, anzi da un po’ di tempo a questa parte se ne parla sempre di meno né ricevono risposte operative le tante richieste formulate al riguardo “.
Capodanno, in occasione dell’evento, rivolge l’ennesimo pubblico appello alle istituzioni preposte affinché finalmente il museo dedicato al grande artista possa aprire le porte ai tanti estimatori del “principe della risata”.