«È una mia vittoria, ditelo ovunque: solo grazie alla mia discesa in campo nelle ultime due settimane gli elettori moderati e indecisi si sono spostati sul No», scandisce raggiante in serata il leader di Forza Italia al telefono coi suoi da Arcore. Che di quella vittoria vuole raccogliere ora i frutti politici: «Pronto a un governo di larghe intese». È il “grande ritorno”, lui ci crede, da ieri ancor più che negli ultimi giorni, quando aveva incalzato Salvini con quel «il leader resto io». E ora la golden share vuole giocarsela subito: nuovo esecutivo e tavolo riaperto col Pd per la legge elettorale proporzionale. L’ideale per chiudere il cerchio, ma intanto i primi segnali partono fin d’ora per tornare in partita, non solo dalla prossima legislatura. Da oggi pere si volta pagina nel centrodestra e il finale è tutto da scrivere. Lo sa bene lo stesso Berlusconi. «Abbiamo una grande battaglia da qui in avanti e potrete farla soprattutto voi che avete le forze», scherza ma neanche tanto coi giovani militanti che lo attendono fuori dal seggio a due passi da Palazzo Grazioli dove ha appena votato al fianco di Francesca Pascale, prima di rientrare a Villa San Martino. Non ha certo l’aria di volersi fare da parte a beneficio di un giovane, tuttavia.