“Alla faccia del cinismo che vorrebbe che io parlassi solo dei guai della città, che pure io non ignoro e alla faccia delle autocelebrazioni, che vorrebbero che raccontassi la mia storia, che pure non ignoro, importante nel collettivo Teatri Uniti. Io voglio parlarvi dell’avventura di un cuore”. Sono queste le parole che Toni Servillo ha pronunciato subito dopo aver ricevuto la cittadinanza onoraria napoletana dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Ha raccontato di quando era adolescente, della sua passione per il teatro e per Napoli, così Servillo ha preso la parola con una battuta: “Direbbe il poeta è una parola. Ringrazio i napoletani che sono espressi sull’attribuzione della cittadinanza onoraria – ha affermato visibilmente emozionato – Sui valori simbolici mi sono espresso giorni fa e se ho un piccolo merito nel riceverla, è nell’aver lottato insieme ai compagni dei Teatri Uniti anche sul repertorio prodotto a teatro dai grandi drammaturghi del passato e contemporanei di questa città restando su questo territorio e per me questo è il significato più importante”.
Un messaggio forte di speranza, Servillo l’ha mandato ai giovani campani: “Sono felice perché vedo tanti ragazzi – ha continuato l’attore – è il segnale da lanciare a chi come me spera ancora di avventurarsi in questo mestiere da qui”. Al suo arrivo Servillo, mano nella mano con la moglie, è stato bloccato da un gruppo folto di fotografi e cronisti, sorpreso di questa attenzione ha sottolineato che a costo di sacrifici, si può fare teatro anche restando sui propri territori. Alla domanda dei cronisti sulla polemica in merito alla serie tv Gomorra ha risposto : “Non ho visto la fiction non parlo delle cose che non ho visto. Credo che Napoli sia una città che abbia la possibilità di offrire mille immagini. Se le cose sono fatte bene – ha poi concluso – sono legittime e non credo nelle censure preventive”.