di SIMONA D'ALBORA Una nuovo stupro si abbatte sulla Terra dei Fuochi, lo stupro di una campagna elettoraleche tenta di appropriarsi di una tragedia. Sì perché dietro la Terra dei Fuochi ci sonostorie di uomini, donne e di troppi bambini che si sono ammalati e sono morti, storie che meriterebbero il massimo rispetto e l’attenzione delle Istituzioni a risolvere definitivamente il problema e a condannare i criminali e invece Terra dei Fuochi entra nella campagna elettorale con il suo nome lì sbattuto sulla scheda elettorale .
Già prima che la campagna elettorale entrasse nel vivo, Stefano Caldoro, il governatore uscente, a dicembre aveva destinato 4 miliardi e 700 milioni di euro al mondo dello sport per affidare loro una campagna pubblicitaria di promozione per il prodotti provenienti dalla Terra dei Fuochi, a molti tale mossa era sembrato un modo per racimolare consenso elettorale. Questa era solo l’anteprima di una campagna elettorale nella quale si tenta in tutti i modi di strumentalizzare il più grande dramma che sta vivendo la nostra regione. E qui entra in gioco Angelo Ferrillo, leader dell’associazione Terra dei Fuochi ed ora del movimento “Mai più la Terra dei Fuochi” che ha deciso di usare proprio questo nome per entrare in politica. Nei mesi scorsi, Ferrillo non solo aveva subito lo smacco di vedersi respinta la candidatura dal Movimento 5 Stelle, ma era stato anche sospeso dal Movimento stesso perché avrebbe criticato le procedure con cui i grillini sceglievano i candidati per le elezioni regionali. Ma il nostro non si è perso d’animo, dopo il rifiuto del M5S è andato a bussare alla porta di Stefano Caldoro che lo ha accolto a braccia aperte, suscitando le ire dei comitati che operano sul territorio, dei genitori che hanno perso i figli e dei parenti delle vittime della Terra de Fuochi.
“La nostra sarà una lista di scopo – ha detto Ferrillo nel corso della conferenza stampa che ufficializzava il suo appoggio al governatore uscente – che darà il suo contributo in termini di proposta sul tema Terra dei Fuochi senza entrare nel merito delle altre questioni politiche” e ancora: “Rispetto al passato, con Caldoro si è fatto abbastanza. Ora vogliamo aiutarlo a proseguire nell’impegno sostenendolo per i prossimi cinque anni con le nostre proposte. Non ci interessano i sindaci sceriffo, nè i governatori sceriffo. Avevamo rivolto un appello ai candidati ma dalla Ciarambino (M5s) è arrivato il silenzio assoluto, e De Luca non ha mostrato particolare interesse, mentre in Caldoro abbiamo trovato piena disponibilità”. Insomma, sembrerebbe una scelta fatta per esclusione, e tale scelta è stata mal digerita dal coordinamento Comitato Terra dei Fuochi che tiene a specificare su facebook: “Lo diciamo forte e chiaro. Le centinaia di associazioni, comitati e movimenti che hanno animato la lotta contro il biocidio e la terra dei fuochi a partire dal Fiumeinpiena del 13 novembre 2013, non hanno mai avuto nulla a che fare con questo individuo. E ora più che mai, alleato con chi in questi anni non ha fatto altro che liquidare il problema del biocidio con squallide percentuali senza muovere un dito concreto vantandosi di aver pareggiato il bilancio della sanità al prezzo di un vergognoso calo dei servizi essenziali”. Insomma la mossa di Ferrillo sarebbe dettata da una scelta opportunistica per cui i comitati e le associazioni che operano sul territorio hanno voluto prendere subito le distanze. Mentre per Caldoro l’accordo con la lista di Ferrillo è “il riconoscimento di una credibilità dell’azione svolta in questi anni che viene da forze estranee al mondo della politica”.
“Il caso Ferrillo (ex 5 Stelle), – dichiara Tommaso Ederoclite del Pd – e la lista Terra dei Fuochi candidata con Caldoro, dimostra plasticamente quanto un tema così delicato sia stato ed è vittima delle più subdole strumentalizzazioni politiche.Questo Ferrillo è una delle cose peggiori che ci siano in giro politicamente.
Errore da parte del Movimento avergli dato tutto questo credito, e credo che non sia l’ultimo”.