di SIMONA D’ALBORA
Le azioni di rappresaglia o di attacchi alla Tav non sono aumentate dopo le dichiarazioni dello scrittore Erri De Luca sulla necessità di sabotare la TAV, questo è quanto emerge dalla testimonianza del dirigente della Digos di Torino, Giuseppe Petronzi, ascoltato per due ore e mezza in tribunale. Petronzi, ha raccontato in aula le numerose azioni di rappresaglia, più o meno violente messe in atto dagli esponenti del Movimento No Tav contro le forze dell’ordine, per evitare l’acquisizione dei terreni sui quali ora sorge il cantiere. Nel maggio 2014, stando a quanto dichiarato da Petronzi, tra i militanti del movimento e i mezzi di informazione controllati da loro iniziò a circolare la parola sabotaggio, ma non ci fu mai in modo diretto”nessun riferimento all’imputato De Luca”
LE DICHIARAZIONI DI DE LUCA NON PROVOCARONO UN AUMENTO DI AZIONI VIOLENTE
Il teste ha anche dichiarato che nel periodo antecedente e successivo alle dichiarazioni dello scrittore gli attacchi al cantiere non aumentarono.
“Ho notato piuttosto maggiore violenza – continua Petronzi – e un’attività antagonistica che invece di concentrarsi solo sul cantiere prese di mira anche società ed enti direttamente collegati con la construzione della Tav”.
LA DIFESA
Ma è stato lo stesso avvocato Vitali, difensore di De Luca a ricordare una serie di episodi di atti vandalici da parte dei No Tav contro il cantiere e le ditte che ci lavorano, avvenuti prima delle dichiarazioni dello scrittore
MAURIZIO BUFALINI
Sono 20 milioni in più quelli spesi da LTF per la difesa del cantiere e degli operai dagli attacchi del Movimento No Tav. A dichiararlo Maurizio Bufalini il direttore della società italo francese che si occupa dei lavori in Val di Susa. Lo stesso Bufalini ha dichiarato che, da quando sono iniziate le aggressioni alle persone e alle imprese che lavorano nel cantiere, lui stesso è stato minacciato di morte e per questo vive sotto scorta.
Nella seconda giornata del processo allo scrittore, parla l’accusa. Ma è tutto rinviato a maggio, quando sarà chiamato a testimoniare l’imputato.