In arrivo le nuove pagelle fiscali al posto degli studi di settore. Un emendamento di maggioranza blindato alla manovra istituisce inuovi indicatori di affidabilità (Isa): meno controlli e rimborsi più facili per chi si adegua. Con un meccanismo di “incentivazione” alla compliance: più alto è il voto e più ampi sono i premi corrisposti dal Fisco. Chi sbaglia o non comunica i dati richiesti riceverà prima una lettera da parte dell’Agenzia. Tempi rapidi per l’applicazione già dal 2017: provvedimento attuativo entro settembre. Tra le altre novità: rottamabili anche le liti con i Comuni. Circolare di Calenda: stop a incentivi per le imprese che delocalizzano. Nessun vantaggio per imprese e autonomi che commetteranno reati tributari.
Gli Isa, elaborati con una metodologia basata su analisi di dati e informazioni relativi a più periodi d’imposta, saranno i nuovi parametri di riferimento per una vasta platea di contribuenti costituita da circa 3,5 milioni di partite Iva. Come si legge nell’emendamento, i nuovi indici «rappresentano la sintesi di indicatori elementari tesi a verificare la normalità e la coerenza della gestione aziendale o professionale, anche con riferimento a diverse basi imponibili, ed esprimono su una scala da 1 a 10 il grado di affidabilità fiscale riconosciuto a ciascun contribuente». In altre parole, al “voto” 1-10 assegnato alle partite Iva corrisponderà un certo livello di affidabilità fiscale in termini di normalità e coerenza della gestione aziendale e professionale, che permetterà l’accesso ad un regime di premialità crescente basato su minori adempimenti e accertamenti meno stringenti.