Da parte di Anci è già ”allarme e preoccupazione” in merito alle nuove aliquote Tasi previste dall’emendamento annunciato dal Governo con le quali, nonostante le aspettative generali ci avessero preparato al contrario, “in nessun modo si è trovata soluzione al minore gettito che deriva ai Comuni dall’adozione del nuovo tributo”.
Ma cosa comporterà l’arrivo della TASI? Secondo i calcoli dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, sulla prima casa l’esborso per le famiglie italiane potrebbe variare dai 247 euro dell’aliquota al 2,5 per mille ai 326 euro in media con l’aliquota del 3,3 per mille. Inoltre i proprietari saranno chiamati anche a pagare la mini-Imu, cioè il residuo della maggiorazione sull’Imu sulla prima casa cancellata nel 2013: l’importo in questo caso sarà di 41 euro.
Insomma, non possiamo che concordare con Federconsumatori che ha bollato la nuova imposta come ”una vera e propria stangata per le famiglie”. La situazione, sempre più caotica, affida una grande responsabilità ai comuni nel definire le detrazioni ”con urgenza ed in misura adeguata”, a prova di evasore. Proprio dalla rigidità dei controlli, sarà possibile garantire che questa nuova stangata risulti, perlomeno, all’insegna dell’equità: non vorremmo che, come spesso accade, gli evasori finissero per godere di ampie agevolazioni ed a pagare per intero fosse sempre le “solite” famiglie a reddito fisso”.