Politica interna
Disastro viadotto Morandi. Il ponte Morandi è crollato proprio in mezzo, il pilastro centrale s’è sbriciolato come sabbia portandosi giù più di 200 metri di carreggiata: almeno trenta veicoli e tre Tir sono precipitati di sotto, mentre decine di altri — su entrambe le carreggiate della A7 — riuscivano a fermarsi in tempo sul ciglio del baratro. Ufficialmente i morti sono 31 e 15 i feriti, alcuni dei quali in condizioni disperate. Però il bilancio potrebbe drammaticamente salire. Sotto il ponte corrono due strade comunali e il torrente Polcevera, le campate laterali incombono su tanti palazzi di due quartieri popolari — Certosa, Sampierdarena — ed alcune fabbriche. La valanga di detriti ha travolto parzialmente solo un paio di capannoni, il resto è finito nel fiume. Le case sono state sfiorate ed è comunque un miracolo, nonostante le vittime. Giuseppe Cominotti, che abita nel quartiere collinare della Coronata, vede un fulmine abbattersi sulla ex centrale del gas, e poi il viadotto illuminato da una luce azzurra. La teoria del fulmine accompagna la prima parte della giornata, ma è solo una testimonianza dell’incredulità generale, l’evento sovrannaturale che giustifica quello sfacelo, quella visione che sfida la ragione. Ma non c’era un temporale in corso, pioveva forte e basta, il fulmine che qualcuno ha visto non è altro che la grande scintilla prodotta dallo strappo delle strutture metalliche e dai cavi. Lo snodo per tutta la viabilità del Nord Ovest era un vecchietto che non faceva dormire sonni tranquilli a nessuno ed era oggetto di continui dibattiti sulla sua inadeguatezza, sulla sua usura. La Società Autostrade aveva assegnato un appalto da 20 milioni di euro per interventi urgenti proprio in quel tratto del ponte Morandi, ed è facile prevedere che l’inevitabile inchiesta della procura partirà proprio da qui.
Numeri del Parlamento. Anche il Parlamento del cambiamento è andato in ferie. Ma quanto ha lavorato? Chiuse il 7 agosto le aule riapriranno l’11 settembre, le commissioni il 3 e 4 settembre. In 140 giorni, dall’insediamento del 23 marzo, la Camera si è riunita 40 volte. Un raffronto, più o meno omogeneo, è possibile con la legislatura del 2013, che ha alcune analogie con questa, per la difficoltà a formare un governo dopo le elezioni. Nel 2013 la Camera si riunì dal 15 marzo al 9 agosto, quando scattarono le ferie, 69 volte in altrettanti giorni; al Senato si tennero 93 sedute in 65 giorni. Le leggi finora approvate sono dieci, di cui tre decreti ereditati dal governo Gentiloni: Arera (‘autorità di regolazione per energia, reti e ambiente), la proroga per la vendita di Alitalia e ammortizzatori sociali. Soprattutto colpisce che il Parlamento è stato occupato in larga parte dalla conversione dei decreti legge. Due sole leggi di iniziativa parlamentare sono giunte in aula, quelle per istituire le commissioni Antimafia ed Ecomafie, mentre attendono una risposta le 1018 proposte dei singoli deputati e senatori. A proposito del Parlamento Davide Casaleggio ha dichiarato senza mezzi termini in un’intervista rilasciata qualche settimana fa che la democrazia parlamentare è in via di superamento e che verrà sicuramente rimpiazzata, nel giro di un lustro o anche meno, da un nuovo pervasivo sistema elettivo e di governo reso possibile dalle piattaforme e dai canali della Rete. A sua volta Beppe Grillo, che aveva ripetuto di considerare il Parlamento qualcosa da aprire come “una scatola di tonno”, è giunto a sostenere che una delle due Camere potrebbe venire eletta mediante l’estrazione a sorte di un gruppo di cittadini chiamati a esprimersi on line così da rappresentare “veramente il Paese”.
Economia e finanza
Manovra di bilancio. La rassicurazione è giunta ai mercati, agitati dalla crisi della lira turca, prima dell’apertura, di mattina presto. Il governo è impegnato a perseguire i suoi obiettivi «conciliandoli con la stabilità delle finanze pubbliche e in particolare con la continuazione del percorso di riduzione del rapporto tra debito e Prodotto interno lordo» ha fatto sapere una nota di Palazzo Chigi, riferendo dei colloqui telefonici, la sera di lunedì, tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. E’ un’iniziativa che, raccontano, il ministro dell’Economia ha preteso dagli azionisti di maggioranza del suo governo e della quale anche il Quirinale sarebbe stato informato. Come Tria ha spiegato ai colleghi di governo, i radar degli investitori (e degli speculatori) sono puntati minacciosamente sull’Italia, per nulla confortati dalle uscite su flat tax, reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni da avviare già nella legge di bilancio in cantiere. Un richiamo rivolto implicitamente al vicepremier Salvini che insiste su una «manovra che dovrà essere del cambiamento» e sul tetto del 3 per cento che «non è la Bibbia». Fuoco per le polveri dello spread che, ha ricordato ancora Tria, non è un algoritmo ma si traduce in un incremento immediato della spesa per gli interessi da pagare coi soldi degli italiani.
Pensioni d’oro. «Su questa vicenda del taglio delle pensioni d’oro si sta creando un clamore che neanche sulla legge Fornero, che ha rovinato la vita a milioni di italiani. La nostra invece è un’operazione di equità», dice il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari, che ha presentato insieme all’omologo Francesco D’Uva del M5S il disegno di legge condiviso dai due partiti di maggioranza per tagliare le pensioni superiori ai 4 mila euro netti e ottenere drca 500 milioni di euro. «Se l’applicazione di quel testo porta a risultati diversi da quanto ci aspettiamo, bisogna correggerlo. Nessuno vuole penalizzare chi è uscito dal lavoro prima. Né arrivare a un esproprio proletario delle pensioni di anzianità che sono soprattutto al Nord, dove c’è il nostro elettorato». E chiarisce che la Lega è pronta a sostenerla, in cambio di un appoggio alla flat tax, solo se le distorsioni evidenziate nei giorni scorsi saranno eliminate. Lega e Movimento 5 Stelle la pensano allo stesso modo solo sul superamento della legge Fornero e quindi sul meccanismo di «quota 100», cioè la possibilità di lasciare il lavoro con almeno 64 annidi età e 36 di contributi. Ma sul resto le ricette sono diverse. Il Movimento 5 Stelle continua a premere per il ricalcolo contributivo per la parte dell’assegno che supera i 4 mila euro netti al mese. La Lega invece punta ad un contributo di solidarietà progressivo e a scaglioni, che si applicherebbe agli assegni dai 2 mila euro lordi al mese in su.
Politica estera
Attentato a Westminster. Alle 7.37 di ieri mattina, le 8.37 in Italia, nel pieno dell’ora di punta del traffico londinese, una Ford Fiesta grigio argento percorre Abingdon street a forte velocità, accelerando in vista della Camera dei Lord e cambiando improvvisamente corsia. Colpisce, viaggiando in contromano, un gruppo di ciclisti che percorreva normalmente la strada e continua la sua corsa fino a schiantarsi contro le barriere di protezione collocate da Scotland Yard. La reazione della polizia è istantanea: tre poliziotti allontanano i passanti, agenti armati corrono verso l’auto, la circondano ed estraggono il guidatore. Il conducente è arrestato e allontanato. L’incidente provoca tre feriti, nessuno in pericolo di vita, ma suscita tanta paura. Scotland Yard conferma: «Si tratta di un attacco terroristico». Questa voltai danni sono limitati, perl a presenza degli sbarramenti d’acciaio messi nel frattempo lungo tutto il perimetro del parlamento, che impediscono alle auto di salire sul marciapiede, e per la prontissima risposta delle forze dell’ordine. Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha annunciato che nei prossimi giorni in città saranno dispiegati più agenti armati e disarmati ma «la gente non deve spaventarsi per questo», ha avvertito. L’uomo dopo l’arresto si è rifiutato di rispondere alle domande degli agenti ma è stato identificato, anche se la sua identità non è stata comunicata.
Gaza. ll premier israeliano Benjamin Netanyahu e il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi si sono incontrati, in segreto, lo scorso maggio, per mettere fine alla crisi di Gaza e arrivare a una tregua permanente fra Israele e Hamas. Le indiscrezioni dei media israeliani sono state confermate ieri dal ministro delle Finanze Moshe Kahlon, mentre quello della Difesa Avigdor Lieberman ha annunciato la riapertura, oggi, del valico di Kerem Shalom «se la situazione rimarrà calma». È la conferma ufficiale che accanto al binario morto di attacchi e rappresaglie è attivo anche ilbinario della diplomazia e che una svolta positiva per la Striscia è possibile. Il premier israeliano si è reso protagonita anche di un attacco, su Twitter, a Jeremy Corbyn, capo dell’opposizione britannica, per la corona di fiori deposta nel cimitero di Tunisi vicino alla tomba di uno degli ideatori della strage alle Olimpiadi di Monaco del ’72. E Corbyn ha risposto, anche lui con un tweet, per condannare invece «l’uccisione di 160 manifestanti a Gaza» negli ultimi cinque mesi e la nuova legge sullo Stato-Nazione che «discrimina i palestinesi».