I mali di questa sempre più fragile ITALIA, sono infiniti e con la velocità della luce si rincorrono creando malessere italiano diffuso al NORD come al SUD, con un’evidente e sempre più crescente problematicità al SUD, tristemente ammalato di senza LAVORO e di un FARE FAMILISTICO, aggravato da un individualismo diffuso, che si nega e sempre più al FUTURO, sia umano sia economico/valoriale e di CULTURA, sempre più indifferente ai più. SUD, come parte d’ITALIA, più storicamente debole, soffre d’ITALIA, ma non solo. Ha in se una grave sofferenza umana per una rassegnazione diffusa che viene da lontano e per una sua CLASSE DIRIGENTE che non ha mai voluto cambiare le cose meridionali, trasformando IL MEZZOGIORNO DA”PROBLEMA AD OPPORTUNITÀ PER L’ITALIA UNICA ED INDIVISIBILI”, evitando pericolose pretese secessionistiche che populisticamente infiammano gli animi che crede ai propri mali come colpa degli altri che, tanta gente del NORD vede nel SUD che non produce ricchezza e si permette tra l’altro di sprecare, alimentando poteri occulti, corruzione, sprechi ed un insieme da illegalità diffusa, tra l’altro, in una con il POTERE, non sempre, saggiamente protagonista di FUTURO. Al nostro PAESE la traumatica divisione dell’ITALIA non serve agli italiani, come toccasana per i suoi tanti mali dal Centro alla Periferia italiana oggi tristemente negata al FUTURO per una crescente dismissione e delocalizzazione che tanto male fa agli italiani e soprattutto alle giovani generazioni, sempre più dal Futuro negato dal NORD come al SUD, rincorrendo al NORD sogni autonomistici che non fanno altro che aggravare i mali d’ITALIA, aggravandone in modo diffuso le sue condizioni. Per concludere, con preoccupazione mi rivolgo soprattutto al SUD, da troppo lungo tempo rimasto indietro, negandosi al FUTURO e facendo un male da morire alla sua gente, soprattutto ai giovani con braccia e cervelli in giro per il mondo per cercare “pane e lavoro”, sempre più negato nella Terra dei Padri, con gravi responsabilità soprattutto da parte della classe governante del SUD che, a braccia conserte si è sempre rifiutata di affrontare la grave storica questione del sottosviluppo meridionale, dove i lunghi tempi storici di un assistenzialismo senz’anima non ha permesso al SUD di cambiare e di crescere umanamente e territorialmente. Con grande AMORE per il SUD, dico “BASTA CON IL SUD PIAGNONE”. Con un SUD che non sa volersi bene e non sa costruirsi un PROGETTO DI SVILUPPO POSSIBILE, come saggia creatività d’insieme. Purtroppo e sempre più, il SUD facendosi male, si nega al FUTURO, mancando di un Modello virtuoso che deve ESSERE, sviluppandosi dentro l’arretrata realtà meridionale e creando così, i presupposti dello sviluppo possibile. Tanto, affrontando prima di tutto, le gravi problematiche del LAVORO NEGATO e delle infrastrutture necessarie per vivere una vita possibile se non di qualità eccelsa sui territori, determinando un saggio insieme, antropologicamente attento al FUTURO, cancellando le disumane distanze UMANE NORD/SUD.
Giuseppe Lembo