Ecco le principali notizie in evidenza sui quotidiani del Sud.
Trattativa Stato-mafia. Il giallo degli “indicibili accordi” nel libro di Maria Falcone
Anche per il presidente Giorgio Napolitano è un giallo: «Nella lettera di dimissioni Loris D’Ambrosio mi scrive, “di ciò ho parlato nel libro della signora Falcone”, però in quel libro non c’è alcun accenno agli indicibili accordi». È il giallo della lettera scritta dal consigliere giuridico del Quirinale, nel giugno 2012, poche settimane prima di morire. La lettera che è diventata il cuore dell’audizione di Napolitano al processo “trattativa”: D’Ambrosio confidò al presidente di avere pesanti dubbi sulla stagione 1989-1993, e spiegò di avere fatto altri riferimenti al proposito in un contributo affidato alla sorella del giudice Falcone per un libro commemorativo sulla strage di Capaci. Ma come ha ribadito Napolitano nella sua audizione, in quel libro non c’è alcun riferimento agli «indicibili accordi».
“Subito i marò in Italia” il primo passo di Gentiloni al ministero degli Esteri
Per garantire «continuità » nella difesa dei diritti dei due fanti di marina, come primo atto «simbolico» da ministro Gentiloni chiama entrambi i marò al telefono. Latorre è in Italia per curarsi, tra poco è previsto che raggiunga Girone in India. «Devono sapere che ci siamo, sono in cima alle nostre priorità», riferisce il ministro, «stiamo lavorando sia sul piano politico che legale». Massimiliano Latorre, parlando con l’Ansa, trova anche la forza di scherzarci sopra: «L’insediamento del nuovo ministro degli Esteri è avvenuto nel giorno di Ognissanti, e speriamo che questo sia di buon auspicio per la risoluzione della vicenda». Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia, vorrebbe di più: «Gentiloni faccia piuttosto qualche telefonata utile a riportarli a casa. Chiami la Nato, l’Onu e la Ue e annunci il ritiro delle nostre truppe dalle missioni internazionali di pace ».
È tornato il Napoli che fa sognare lezione di calcio a una piccola Roma
Higuain e Callejon in gol, gara a senso unico Giallorossi smarriti: la Juve scappa di nuovo
Sicilia, musei senza custodi ecco i capolavori negati ai visitatori
La Regione spende 64 milioni in stipendi e ne incassa 14 Ieri chiusi i siti che ospitano il Satiro e la Dea di Morgantina Il 40 per cento degli introiti arriva proprio nei weekend
IERI i turisti in visita nell’Isola e i siciliani che hanno fatto una gita fuori porta per andare a vedere il Satiro a Mazara del Vallo o la Dea di Morgantina ad Aidone sono rimasti delusi. In entrambi i musei, un cartello affisso all’ingresso: ad Aidone con su scritto “Chiuso per riposo festività Ognissanti”, a Mazara del Vallo “Chiuso per disinfestazione”. Sono due istantanee del grande album dei musei negati di Sicilia. Una grande occasione sprecata. Uno spreco per la Regione, che paga 64 milioni di euro in stipendi dei custodi e incassa appena 14 milioni dai propri siti.
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