E’ possibile che una storia giudiziaria si trascini quasi da 50 anni? Stiamo parlando quella relativa alla proprietà di un bene culturale, l’antica Cascina dei Pomi, risalente a Leonardo e affacciato sul Naviglio Martesana, a Milano. Una vicenda lunga, complessa ed amara, nella quale c’è di tutto: la tutela dei beni culturali; la corruzione amministrativa; il malgoverno; la (in)certezza del diritto; i legami pericolosi ed inconfessabili fra malavita, politica, palazzinari, logge massoniche più o meno deviate; i servitori infedeli dello Stato … dove il vero perdente e’ la collettività nel suo insieme.
Abbiamo ricevuto recentemente un memoriale da una delle parti interessate, che non ha avuto timore nel mettere nero su bianco questi (non tanto oscuri) legami e a descrivere nei dettagli i giochi spericolati del “palazzo” (Marino o quello di Giustizia) e ad esporsi in prima persona. Un memoriale “di parte”, questo e’ certo, ma nutrito da documenti processuali oggettivi ed esclusivi e che pubblicheremo a puntate prossimamente, cosi’ com’è … stara’ poi ai lettori farsi una propria idea sui torti e sulle ragioni, fermo restando che e’ inaccettabile che dopo decenni si sia ancora prigionieri di logiche familistiche ed affaristiche, con danni milionari (o miliardari, visto che si e’ iniziato al tempo della Lira) per le imprese e la godibilità di un bene storico raro da parte della cittadinanza, ormai irrimediabilmente compromessa.
Nel frattempo, vi consigliamo di cercare “Cascina de Pomi” sul vostro motore di ricerca, in modo da saperne di più su questo luogo della memoria meneghina.
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