L’equinozio di primavera è oggi, mercoledì 20 marzo (esattamente alle 17,57 italiane): non arriva ogni anno lo stesso giorno e molti sono abituati a pensare che invece la primavera cominci sempre il 21 marzo, giorno di San Benedetto da Norcia.
Quelli più sbrigativi di noi ritengono infatti che le stagioni cambino il 21 del mese, ogni tre mesi: e primavera arrivi il 21 marzo. È più facile, e che ragione ci sarebbe di spostare la data ogni anno?
Il fatto è che le stagioni non vengono per convenzione, come si sa, e la dichiarazione del loro avvio è una tradizione culturale conseguenza di un evento astronomico ben preciso: gli equinozi (due) e isolstizi (altri due).
Autunno e Primavera iniziano nel giorno dell’equinozio, ovvero della uguale lunghezza di notte e giorno (che poi non lo è esattamente per una serie di variabili). Estate e Inverno iniziano nel giorno del solstizio, nel quale le ore di luce sono al loro massimo o al loro minimo.
A loro volta, equinozi e solstizi (e durate del giorno e della notte) sono determinati dalla posizione della Terra nel suo moto di rivoluzione intorno al Sole. L’equinozio corrisponde ai momento in cui il piano dell’equatore celeste (la proiezione dell’equatore sulla sfera celeste) e quello dell’eclittica (il percorso apparente del sole nel cielo) si intersecano. Al solstizio invece sono massimamente distanti, e il Sole a mezzogiorno è alla massima o minima altezza rispetto all’orizzonte.
Sia gli equinozi che i solstizi avvengono in un istante preciso, che è quello in cui astronomicamente inizia la stagione successiva (quindi non in un giorno): quell’istante può variare di anno in anno sull’arco di un paio di giorni a causa della diversa durata dell’anno solare e di quello del calendario (la stessa ragione degli anni bisestili). In Italia, tra il 20 e il 21 marzo la primavera, tra il 20 e il 21 giugno l’estate, tra il 22 e il 23 settembre l’autunno, tra il 21 e il 22 dicembre l’inverno.
Oltre alle stagioni astronomiche, ci sono anche le stagioni meteorologiche: iniziano in anticipo di una ventina di giorni rispetto a solstizi ed equinozi, e durano sempre 3 mesi. Indicano, con maggiore precisione, i periodi in cui si verificano le variazioni climatiche annuali, specialmente alle medie latitudini con climi temperati.
Poi, se non ve ne importa niente di tutto questo e volevate solo sapere quando cominciano primavera e autunno, eccovi serviti per qualche anno (orari di Greenwich).
fonte: Il Post