Assedio alla politica regionale. Settantaquattro pullman sono giunti stamane a Palermo dalle nove province siciliane, su iniziativa della Cisl, per chiedere a politica, istituzioni, e forze sociali un patto contro la crisi e una “rottura storica con la politica fatta di risse, poltrone, sprechi, gestione clientelare e affarista della spesa”. C’e’ anche chi si e’ mosso in treno o con mezzi propri. Appuntamento in piazza Indipendenza, davanti a Palazzo d’Orleans, sede del governo siciliano. Poi una catena umana sino a Palazzo dei Normanni, l’Assemblea regionale siciliana: migliaia di persone che “stringono” con il grande “serpentone sociale”, i palazzi del potere.
 La manifestazione conclude il percorso di centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro e nelle sedi sindacali, avviato in occasione della manifestazione nazionale del 15 per la modifica della legge di Stabilita’. In quell’occasione la Cisl ritenne “necessario legare alle rivendicazioni nazionali la forte richiesta al governo regionale e agli enti locali di scelte di razionalizzazione della spesa e lotta agli sprechi, per attenuare la tassazione che, con le addizionali, in Sicilia ha toccato livelli-record”. Si e’ associata anche Confcooperative e hanno aderito Confindustria e Confartigianato che hanno fatto sapere di condividere le motivazioni della mobilitazione, di richiesta alla politica di “uno spirito costruttivo e responsabile” per rimettere al centro i temi della crisi e dello sviluppo produttivo, che “accomunano lavoratori e imprese”. Sostegno anche da Acli, Cna, Confapi regionali e da diverse associazioni. “Per decenni milioni di euro sono stati risucchiati da sprechi, clientele, rendite, inefficienza, disorganizzazione”, sostiene il segretario Cisl Maurizio Bernava: “Ora serve un’inversione di rotta recuperando e dirottando risorse in favore del riequilibrio, della crescita, delle tutele sociali”.