“Il Governo regionale impugni – senza se e senza ma – le norme statali che hanno introdotto l’IMU agricola (legge n. 34 del 24.3.2015, di conversione del D.L. n. 4 del 24.1.2015). Il Presidente della Regione eserciti con la necessaria dignità istituzionale, le prerogative statutarie”. L’appello è contenuto in un comunicato di Sicilia Nazionale. Per l’organizzazione si tratta di un’imposta “iniqua, che colpisce in modo grave gli agricoltori siciliani ed impoverisce la produzione appesantendo la tassazione su un settore già in crisi, ma che serve a finanziare con circa 260 milioni di gettito il bonus di 80 euro (togliendo così quel dà anche ai beneficiari). L’agricoltura siciliana, già provata da pesanti penalizzazioni nei trasporti e nelle condizioni di mercato, dall’ingresso indiscriminato di merci dai paesi del sud del Mediterraneo, deve adesso subire un’ulteriore vessazione”.
“La scelta miope di concentrare al nord gli investimenti infrastrutturali ed alloca un’occasione di crescita come l’Expo a Milano (la Spagna lo ha realizzato a Siviglia, nel profondo sud, come l’alta velocità ferroviaria) rende ancora più paradossale questo nuovo balzello sull’agricoltura siciliana.
Nel caso di ulteriore inerzia sarà predisposta un’apposita diffida, che condivideremo con le associazioni del mondo agricolo, da notificare al Governo regionale.