…Conosciamo cosa è il temuto deserto.
Deserto umano: per la terza volta dal 1861 dell’unità d’Italia, i morti al Sud hanno superato i mati (con l’aggiunta di 2 milioni e 700 mila persone andate via negli ultimi vent’anni
Deserto economico: aziende che chiudono (326 al giorno), disoccupati che aumentano, consumi che crollano, investimenti che cessano, tasse che crescono, Stato che spende sempre meno e taglia sempre più.
Deserto del silenzio: visto che non c’è (o non ci sarebbe) più nulla da fare, tanto vale non fare nulla….
Eppure. Eppure…. ci sono al Sud aziende che producono, aziende che esportano, aziende che si innovano. Aziende che, insomma, si sono dimostrate in grado di poter attraversare le acque della Grande Crisi….
Il Sud ha primati in alcuni settori industriali senza i quali non esisterebbe l’economia italiana.
Il sud esporta nel 91 per cento dei Paesi del mondo. Addirittura nel 2014 ha registrato un aumento di oltre il 40 per cento dell’esportazione agroalimentare…. Nonostante tutte le campagna diffamatorie, a cominciare da quelle contro la mozzarella di bufale, il caffè e la pizza napoletani. E l’olio di oliva pugliese…
Decine di grandi gruppi italiani e stranieri hanno continuato a investire al Sud.
Sono aumentate le società cosiddette di capitali, quelle appunto in cui il capitale immesso ha un peso decisivo. E’ al Sud che ì è avuto il maggior numero di nuove aziende con giovani sotto i 35 anni. E’ della Puglia il primato nazionale per la maggiore incidenza della ricchezza prodotta da giovani.
Aumentano al Sud le imprese artigiane che diminuiscono altrove.
Ed è Napoli (seguita poco più in là da Bari e Palermo) la provincia che esporta più capitani d’impresa… i capitani di impresa del Sud sarebbero ideali anche al Sud.
Poi: i giovani… Non sole aziende giovani come partita iva… ma anche i giovani delle start up… quelle piccole ingegnose imprese della creatività e della tecnologia, che in America nascevano nei garage soprattutto della California… Furono “start up”, fra le altre, Microsoft, Apple, Google, Facebook. A anche al Sud sono aumentate nel 2014… (E poi c’è il fenomeno della) Resistenza del Sud, coi giovani che cominciano a restare e tornare….
E’ evidente che se lo Stato taglia (come ha fatto) 3,5 miliardi al Sud, se sparisce il vecchio Fondo per le aree sottoutilizzate, se si riduce il cofinanziamento dei fondi europei, se su 5 miliardi per le ferrovie solo l’1,2 per cento va al Sud, più che una Resistenza ci vuole una presa della Bastiglia.
La Gazzetta del Mezzogiorno, Lino Patruno,
9 gennaio 2015.
A cura di Serena Santaniello.