DI ANGELA JOLANDA
Torna alla ribalta il caso Humanitas, grosso polo ospedaliero a cui la Regione con una delibera nel 2013 concedeva posti letto per 10 milioni di euro, in piena spending rewiev del Governo, con i tagli alla Sanità fatti dall’Assessore Russo prima del cambio alla guida regionale con Crocetta. Cosa accade oggi? A spiegarcelo è l’ex Assessore Gaetano Armao che ha presentato un esposto contro Crocetta e Borsellino, attuale Assessore alla Sanità.
“La Regione Sicilia, spiega l’ex Assessore Gaetano Armao, con la delibera del luglio 2013 ha autorizzato un incremento di posti letto con incremento per 10 milioni di euro per un nuovo plesso ospedaliero dedicato con alcuni problemi urbanistici che segnalo nel mio esposto di oggi. Nell’ottobre 2013 alcuni giornali si chiedevano come mai si concedessero 10 milioni del piano regionale sanitario quando la Regione doveva tagliare? A questo punto Crocetta affermò che l’iniziativa era dovuta al precedente governo, circostanza poi la smentita dell’ex assessore Russo. Crocetta allora disse di aver sospeso tutto in attesa del certificato antimafia, ma lui non poteva sospendere delibere di giunta. Dopodichè la Giunta costretta dai media e dall’opinione pubblica (Cracolici disse che c’erano errori inaccettabili), adottò dapprima una delibera di revoca della precedente giustificando che mancavano i presupposti programmatrici e finanziari, poi l’Assessore adottò gli atti consequenziali annullando gli accordi approvati con i privati. La Humanitas a questo punto ha proposto ricorso al Tar che gli ha dato poi ragione presupponendo che i provvedimenti di autotutela erano stati adottati senza un elementare adempimento che deve precedere tutti gli atti di ritiro: cioè la comunicazione di avvio del procedimento. Questione strana, tant’è che per il Senatore D’Alia si trattava di errore talmente marchiano da lasciar addirittura sospettare che potesse trattarsi di provvedimenti ‘condannati al suicidio’. Crocetta a quel punto ha candidamente affermato “visto che il Tar ha annullato, noi, avendo ragione nella prima delibera adottata non impugniamo e non ci appelliamo”.
Prof.essor Armao, cosa scrive nel suo esposto?
“Cosa dice il mio atto di intimazione e diffida al Governo regionale (inviato via Pec anche al Ministero della Sanità, all’Anticorruzione e alla Ragioneria dello Stato)? Adesso provvedete conseguenzialmente perché la sentenza del Tar non entra nel merito della vicenda di Humanitas, stabilisce soltanto che l’annullamento è stato irrituale e non corretto dal punto di vista procedurale, mentre invece, la seconda delibera di Giunta dimostrava nel merito la illegittimità della precedente decisione e ritirava i provvedimenti adottati. Adesso hanno 30 giorni per provvedere nuovamente ad annullare i vantaggi illegittimamente concessi ad Humanitas, tra l’altro la Procura ha già avviato un’indagine, ha ascoltato il senatore D’Alia sulla questione. Crocetta e Borsellino devono decidere se essere conseguenti rispetto alle valutazioni che hanno svolto quando hanno annullato in autotutela l’accordo con i privati oppure se non vogliono farlo si accolleranno oneri per 10 milioni di euro. Il risanamento in Sanità lo ha conseguito Russo raggiungendo l’equilibrio finanziario, ora il problema è, che a seguito di alcuni tagli adottati a livello nazionale, le regioni avrebbero dovuto effettuare ulteriori tagli ai posti letto ed alle risorse e che quindi, solo nell’ambito della programmazione complessiva si poteva ritenere di assegnare ad Humanitas, ma non si comprende com’è che al di fuori di qualsiasi programmazione, così ad personam vengano assegnati 10 milioni di euro ad Humanitas e che un assessore, prima di un atto, dia rassicurazioni (così recita la sentenza del TAR). Che ciò avvenga, è assurdo. Cose dell’altro mondo. Mi assumo la responsabilità, firmo e dopo i 30 giorni mandiamo tutto in Procura ed alla Corte dei Conti”.