Scopelliti rivendica alta dignità della sua scelta di rassegnare le dimissioni a seguito della sentenza del Tribunale di Reggio Calabria che lo ha visto condannato a sei anni di reclusione per falso e abuso d’ufficio nell’ambito del procedimento nato dal ‘’Caso Fallara’’. ”La sentenza – tuona Scopelliti – mi ha offeso come cittadino calabrese, come cittadino italiano e quindi la mia è una risposta spontanea e naturale. Capisco che le mie dimissioni hanno preso in contropiede molti e che qualcuno abbia iniziato a fantasticare ma il compito di un Presidente dimissionario così come è accaduto nelle altre Regioni d’Italia, è di guidare sino a nuove elezioni l’Ente Regione. Allora, indipendentemente dalle dimissioni – continua Scopelliti – ritengo pur non essendo un tutore del diritto, che la legge Severino che prevede la sospensione intervenga in ogni caso, ripeto, indipendentemente dalle dimissioni”.
Ma precisa ai suoi avversari politici: “Fare un passo indietro non vuol dire che faccio un passo indietro su tutto: farò molti passi in avanti per altre cose. Capisco che questo sorprenda perché i politici, calabresi e non, sono stati abituati ad abbracciarsi alle poltrone. Io non ho vinto nessun concorso, ho solo vinto una tornata elettorale che mi consentiva dopo 5 anni di ritornare a giudizio degli elettori. Adesso dobbiamo immaginare quando presentare queste mie dimissioni, e non aspetterò mesi, perché non sono né intenzionato né disponibile ad attendere, che non dovranno essere d’ostacolo ad una serie di procedure che in atto sono in Consiglio regionale. Come detto, sono un uomo di squadra e quindi voglio condividere la mia scelta. Questa è la mia volontà e non si torna indietro. Non c’è da parte mia la necessità spasmodica di rituffarmi in una campagna elettorale. E’ una valutazione che sarà fatta, non c’è la mia disponibilità per tanti motivi a scendere in campo per un’altra tornata elettorale ma è chiaro che quando faremo un’analisi scrupolosa già da stasera con Angelino Alfano e insieme alla maggioranza, decideremo le scelte importanti da fare”.
E per quanto riguarda l’incarico di coordinatore nazionale dei Circoli del NCD il Governatore aggiunge: “Certo, stasera o domani ne parlerò con il leader del partito che deve sapere che sono disponibilissimo ma rassegno le dimissioni da questo incarico e ritengo che questa valutazione non debba mettere in imbarazzo nessuno, né il ministro dell’Interno né il partito. Per me è un segno di responsabilità e le mie dimissioni non sono state concordate con nessuno. Ci saranno altri gradi di giudizio dove queste emergeranno tante cose se la condanna si fonda sulla certezza della prova i miei avvocati dicono che in questo processo non esista alcuna certezza. E allora da qualche altra si farà giustizia. Aspetto – conclude Scopelliti – che qualcuno riconosca la mia estraneità ai fatti”.