
Riceviamo e pubblichiamo
di Paola Nugnes e Giuseppe Cristoforoni
Noi condanniamo e stigmatizziamo ogni forma di violenza, sempre, ma come disse Ghandi ” per me è sempre stato un mistero perché gli uomini si sentano onorati quando impongono delle umiliazioni ai loro simili.” e costringere ad atti di violenza una comunità è di fatti umiliarla nella propria dignità. Quindi i responsabili di quanto è accaduto oggi a Bagnoli sono tutti, sono responsabili coloro che hanno rotto i cordoni e tirato i sassi, sono responsabili coloro che hanno lanciato i lacrimogeni e picchiato con i manganelli, sono responsabili coloro che hanno impartito gli ordini ma sono soprattutto responsabili coloro che hanno umiliato tutta questa gente alla perdita della propria dignità nella violenza compiuta.
Ossia la vera responsabile dei fatti accaduti oggi a Bagnoli è la scellerata azione politica di questo governo, e temo la reazione a catena scatenata da queste azioni che si farà purtroppo vedere e sentire nei prossimi giorni e nei prossimi mesi su tutti i territori. Il governo ha dichiarato guerra ai cittadini privandoli nei fatti delle proprie prerogative costituzionali di governo del territorio.
Inaccettabili le dichiarazioni e le insinuazioni al limite della calunnia di IDIS Città della Scienza, che rigettiamo e biasimiamo, sulla presenza di eventuali ” violenti ben noti che godono di una incomprensibile impunità e agibilità; spesso coperti da settori delle istituzioni, alcuni esponenti delle quali – e persino alcuni parlamentari – erano al corteo” (non solo per un cattivo uso della lingua italiana).
Noi vogliamo “una città della scienza” ma la vogliamo come la legge detta lontano dalla spiaggia e su terreni bonificati, si ricorda che la provincia non ha mai esibito, perché non in suo possesso, il certificato di avvenuta bonifica che sarebbe dovuta essere realizzata prima della costruzione nel 1997. Ricordiamo che questa è stata realizzata grazie ad un accordo di programma in “variante”allo strumento urbanistico (Variante occidentale), alla legge di stato 582/’96, e al Vincolo paesaggistico del 1999. Convenzione dichiarata poi illegittima, ma per cui a IDIS Città della Scienza fu riconosciuta una concessione di novantanove anni, al fine di permettere alla fondazione di recuperare l’investimento profuso. Ora che sono venuti meno i presupposti Città della Scienza va sì, certamente, ricostruita ma di là della spiaggia, come voglion0 le leggi e come vogliono i cittadini che hanno raccolto le quattordici mila firme per “una spiaggia per tutti” recepite dal consiglio comunale di Napoli all’ unanimità nel 2012.
Rilanciamo però l’ultimo appello con cui IDIS Città della Scienza chiude la nota.
Chiediamo con forza alla Magistratura di conoscere finalmente “i nomi e i cognomi di chi ha incendiato il museo e di garantire l’agibilità democratica sul territorio”; al fine di fare finalmente chiarezza su di un capitolo troppo oscuro e inquietante della nostra città.