Scomparso da Mosca e portato in una base militare sull’Oceano Artico per prestare servizio di leva. È quanto accaduto a Ruslan Shaveddinov, un attivista collaboratore del più noto oppositore del presidente russo Vladimir Putin, Alexei Navalny, il quale ha denunciato l’episodio affermando che Shaveddinov «è un prigioniero politico». Shaveddinov, di cui non si avevano più notizie da lunedì, è riuscito a chiamare la compagna utilizzando il telefono prestatogli da qualche commilitone. E ieri, poche ore dopo quello che Navalny ha definito un vero e proprio rapimento gli uffici del blogger e avvocato sono stati nuovamente perquisiti da agenti che hanno sfondato la porta.