Nelle scorse settimane i sindacati hanno presentato al Governo delle richieste per la cosiddetta fase due della riforma pensionistica, che ha come obiettivo di dare quanto più possibile una pensione dignitosa ai giovani , conseguendo il riscatto degli anni di laurea.
A beneficiare di tale norma sarebbero quelli nati a cavallo tra gli anni 80 e gli anni 2000, i quali risulterebbero a rischio pensione. Il gap si allargherebbe alle regioni del mezzogiorno, in particolare Campania , Calabria e Sicilia.
Ovviamente questa proposta è arrivata sul tavolo del ministero del tesoro per quantificare il costo di tale operazione.
Tale procedura ha preso consenso da gran parte delle forze politiche che stanno lavorando ad emendamenti da inserire alla proposta finale, tenendo conto della possibilità di inserimento almeno di una parte della quota del riscatto quantificabile dallo Stato e quindi pagata dal ministero , e l’altra a carico del lavoratore.
Ricordiamo che nel “XVIII° Rapporto Alma Laurea sul Profilo e la Condizione occupazionale dei laureati UNIVERSITA’ E LAVORO, UN PAESE A DUE VELOCITA’” a cura di Giorgia Chicarella, si fa presente di come il sistema universitario nazionale abbia avuto delle gravi difficoltà nel promuovere e rendere i corsi di laurea molto più fluenti e accessibili rispetto al passato , non a caso viene dimostrato che “Il costante calo delle immatricolazioni, che negli ultimi anni ha interessato l’intero sistema universitario italiano, sta interessando in modo differenziato i diversi territori. A pagare il prezzo più elevato sono le regioni del Sud, non solo per la diminuzione più marcata di immatricolati, ma anche per i costanti flussi di mobilità dei giovani che dal Mezzogiorno scelgono di spostarsi per studiare nelle altre regioni del Paese. L’andamento delle immatricolazioni mostra che dopo l’aumento registrato dal 2000 al 2003 (+19%), legato soprattutto al rientro nel sistema universitario di ampie fasce di popolazione di età adulta, e nonostante la leggera ripresa registrata nell’ultimo anno, dal 2003 al 2015 le Università hanno perso nel complesso quasi 70 mila matricole (-20%): per il Sud la contrazione è del 30%, per il Centro è del 22%, per il Nord è del 3%.”
Ma è arrivata al Ministero la protesta del Coordinamento #Riscattalaurea, ed entro la prima settimana di agosto ci sarà il tavolo tecnico, raccogliamo la dichiarazione dei promotori :
“Abbiamo raggiunto un primo risultato che ci permetterà di cominciare a dare concretezza al nostro impegno in difesa di una battaglia che coinvolge 6 milioni di italiani”.
Lo hanno detto Luigi Napolitano e Rosario Pugliese, responsabili del Coordinamento nazionale #Riscattalaurea, che hanno portato fin dentro il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca la loro proposta che punta a ottenere il riscatto gratuito degli anni del corso di studi per tutti i laureati italiani, incontrando Marco Mancini, capo dipartimento per la formazione superiore e la ricerca e Andrea Giorgio, responsabile della progettazione politiche pubbliche della segreteria particolare della ministra Fedeli.
“Abbiamo illustrato i motivi della nostra battaglia ottenendo una prima condivisione che si è poi trasformata in un impegno a convocare un tavolo tecnico entro la prima settimana di agosto, quindi prima della pausa estiva, per discutere, con dati alla mano, della questione” hanno aggiunto Napolitano e Pugliese per i quali “ogni altra ipotesi che escluda la totalità dei laureati ci vedrebbe fermamente contrari e pronti a portare in piazza la protesta”.