“L’Italia non ha adottato tutte le visure necessarie ad eseguire la sentenza” del 4 marzo 2010 non avendo preso, in Campania, “tutte le misure necessarie per assicurare che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza recare pregiudizio all’ambiente e, in particolare, non avendo creato une rete adeguata ed integrata di impianti di smaltimento”. Pertanto, essendo venuta meno agli obblighi previsti, la Commissione Ue chiede alla Corte di Giustizia europea di “multare” l’Italia con una sanzione pari a 285 mila euro al giorno. La richiesta presentata da Bruxelles stabilisce infatti una penalità giornaliera pari a 256.819,2 (cioè 85.606,4 euro al giorno per ogni categoria di installazione), “meno l’eventuale riduzione risultante dalla formula di degressività proposta, dal giorno in cui sarà pronunciata la sentenza nella presente causa fino al giorno in cui sarà stata eseguita la sentenza” e una “somma forfetaria il cui importo risulta dalla moltiplicazione di un importo giornaliero pari a 28.089,6 euro per il numero di giorni di persistenza dell’infrazione dal giorno della pronunzia della sentenza” stessa.