E’ stato presentato ieri a Napoli il libro di Claudio Martelli ‘Ricordati di vivere’. L’autobiografia politica dell’ex parlamentare italiano ed europeo era al Maschio Angioino nella sede della Fondazione Valenzi a Napoli. Numerosi gli amici di sempre, colleghi e giornalisti che hanno atteso l’arrivo dell’autore al primo piano del Maschio Angioino. “Ci è voluto molto tempo per scrivere il libro – ha raccontato Marteli – ho cominciato alla fine della mia esperienza, negli anni ’90, ma mi sono accorto che mi dava troppo dolore, molta emozione. E poi non avevo accumulato abbastanza distanza da quegli avvenimenti per poterli valutare e raccontare agli altri senza essere io troppo coinvolto”. L’opera racconta trent’anni di vita politica, senza nascondere le proprie vicende personali. “Da quella storia politica si può anche imparare – ha spiegato Martelli – dallo sforzo dei socialisti di legare due aspetti fondamentali, la modernizzazione dell’Italia, già allora in ritardo e un’affermazione di giustizia sociale ed equità. Mettere insieme questi due elementi, credo sia stato il segreto di quegli anni che hanno prodotto grandi risultati”. Martelli entra dunque nel vivo dei ricordi, di una politica del passato che portava all’Italia risultati positivi:”Se si guarda al bilancio della più importante esperienza di quella fase del governo Craxi – ha continuato l’ex ministro – non solo venne ridotta l’inflazione, ma lo sviluppo fu impetuoso, con una media del 3o% del Pil ogni anno in più. E allo stesso modo conquistammo per la lira la tripla ‘A’, cosa mai ottenuta in precedenza e mai più successivamente. Un bilancio di grandi risultati e dell’affermazione di grande indipendenza nazionale e pure nella totale lealtà di rapporti con la Nato. In quel periodo si affermò – ha affermato l’ex parlamentare – il dovere all’Italia di essere custode del proprio territorio, padrona delle decisioni che riguardano il nostro territorio”. Alla domanda dei cronisti sul futuro del Paese:”Lo sforzo – ha concluso – deve essere il medesimo. Quello di svecchiare, modernizzare, rinnovare l’Italia con coraggio e determinazione senza subire diktat , veti o tabù e avere un occhio attento e preciso soprattutto per interventi mirati a tutela delle fasce più deboli, che io chiamo nel libro ‘il mondo del bisogno’”.