Riccardo Muti re per una notte dell’antica colonia greca di Scolacium, in Calabria. Con le note della Norma di Bellini e le sinfonie della Giovanna d’Arco e del Nabucco di Verdi il maestro ha incantato il pubblico calabrese al parco archeologico di Roccelletta di Borgia, dirigendo i 130 strumentisti dell’orchestra giovanile di fiati di Melicucco e Laureana di Borrello. La serata ha costituito un fuori programma dell’edizione 2014 di ‘Armonie d’Arte Festival’, diretto da Chiara Giordano. Il maestro e i giovani orchestrali si sono ritrovati a distanza di due anni dal precedente concerto di Reggio Calabria nella suggestiva location borgese, che ora si candida a diventare il nuovo polo culturale della Calabria. “La ragione per cui sono qui – ha spiegato Muti indicando i giovani musicisti di Melicucco e Laureana di Borrello – è la loro presenza. Da quando sono venuto a contatto con questa realtà entusiasmante me ne sono innamorato e spero di poter suonare ancora con questi ragazzi. Il maestro si e’ poi lanciato in un accorato appello alle istituzioni per salvare la cultura. “E’ necessario rivalutare il nostro maggiore patrimonio, la cultura e la musica – ha sottolineano- . Se non c’è una mente politica e governativa pero’ ogni sforzo e’ vano. Con le nostre ricchezze culturali altri farebbero faville. In America con una location come questa di Scolacium avrebbero fatto i miliardi. Noi, invece, ci facciamo compatire. Vi ringrazio degli applausi – ha aggiunto ancora Muti – ma adesso c’è la tendenza ad applaudire anche ai funerali. E Spero che questi applausi non siano il funerale della musica. Negare l’importanza della cultura, e quindi della musica, significa negare la possibilità stessa di migliorare la società. E’ dal 1968 che ripeto ossessivamente questi concetti. Da allora sono cambiati i governi, i rappresententanti in parlamento ma niente è cambiato. E l’Italia continua a sfornare bravi musicisti che, per poter vivere, spesso si ritrovano a fare un altro mestiere”.
Al concerto ha assistito, tra gli altri, il compositore Nicola Piovani, autore delle musiche del musical storico “L’ultima notte di Scolacium” che sarà messo in scena stasera e domani, sempre nel parco archeologico calabrese, per la regia di Cristina Mazzavillani Muti. In prima fila anche l’assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri, e il sindaco di Borgia, Francesco Fusto. “Siamo orgogliosi e onorati di aver accolto il maestro nel nostro comune – ha detto Fusto -. La sua presenza segna la rinascita del nostro territorio che con il parco Scolacium ora si candida a pieno titolo a diventare il nuovo polo culturale della Calabria. Qui tutto parla di cultura: le antichissime costruzioni di epoca greco-romana e normanna, i reperti archeologici, le statue e i resti della basilica di Santa Maria della Roccella, che con la sua imponenza svetta tra gli ulivi secolari. Borgia con il suo patrimonio storico e artistico ha tutti i numeri per diventare la location ideale di una nuova stagione culturale. Una stagione, che puo’ segnare anche la rinascita economica di una regione dove per creare lavoro bisogna investire nelle nostre bellezze e mettersi in gioco con nuove idee e tanta forza di volontà”.