“Sono molto felice perché non solo smentiamo i gufi che hanno auspicato che non vi fossero le coperture, ma anche perché oggi inizia un percorso di riorganizzazione della spesa”. Così il premier Renzi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del consiglio dei ministri che ha dato il via libera al decreto del bonus fiscale che abbassa l’Irpef e l’Irap. “Noi stiamo restituendo agli italiani qualcosa che è degli italiani. C’erano due ipotesi in due discussioni: la prima era 10 miliardi per 10 milioni di cittadini, la seconda era quella di allargare i beneficiari. Noi abbiamo scelto di mantenere l’impostazione emersa il 12 marzo. Avevamo detto 80 euro e saranno 80 euro. Interverremo però su incapienti e su partite Iva nei prossimi mesi”, spiega il premier. Che rassicura sul carattere strutturale che avrà il bonus. Renzi parte subito indicando le coperture più significative. E comincia sgombrando il campo dalla polemica sui tagli alla sanità. “Se qualcuno trova la parola ‘sanità’’ nel decreto io pago da bere. Non ci sono tagli”. E a dir la verità già il ministro Beatrice Lorenzin aveva chiarito prima di entrare a palazzo Chigi che nessun sacrificio sarebbe stato chiesto al suo dicastero. Il premier dà i numeri delle coperture trovate per finanziare il bonus di 80 euro e il taglio all’Irap.
Si tratta di 6,9 miliardi di coperture nel 2014, 14 nel 2015. Da Bankitalia 1,8 mld nel 2014, da agevolazioni a imprese 1 mld per quest’anno e 1 miliardo nel 2015; da aumento Iva 600 mln nel 2014 e 1 mld nel 2015; innovazione 100 mln nel 2014 e 1 mld nel 2015; da acquisti dei beni e servizi 2,1 mld e 5 mld nel prossimo anno;da municipalizzate 100 mln quest’anno e 1 mld l’anno prossimo;dalla lotta all’evasione 300 mln nel 2014 e 3 mld nel 2015; da sobrietà 900 mln quest’anno 2014 e 2 mld in 2015. “Ogni ministero potrà avere al massimo cinque auto blu. Questo vuol dire che i sottosegretari vanno a piedi”, dice il premier. E sui provvedimenti anti-casta come il tetto agli stipendi dei supermanager dice: “Noi applichiamo la ‘regola Olivetti’ alla Pa e mettiamo un tetto insormontabile di 240mila euro ai dirigenti della pubblica amministrazione”. Ma aggiunge che non si può imporre per legge il tetto alle controllate, come l’Eni, ma si può solo dar loro un’indicazione generale. Sulla spending review degli enti locali dice chiaramente: ”Lasciamo a Regioni ed Enti locali come intervenire con i tagli, ma diamo loro 60 giorni di tempo, se questo non avviene interveniamo noi”.
Vale la pena rileggere i 10 tweet del profilo Twitter di Palazzo Chigi che hanno accompagnato la conferenza stampa del presidente del Consiglio e che sintetizzano alcune delle misure più significative. Ogni tweet ha l’hastag #oraics. 1 – #byebyeautoblu Massimo 5 vetture a ministero, forze di sicurezza tornano in strada #oraics 2 – #opendata tutte le spese degli enti locali online entro 60 giorni #oraics 3 – #normaolivetti tetto di 240mila euro per stipendi megadirigenti della P.A. #oraics 4 – 80 euro al mese per 10 mln di persone #oraics 5 – #F35 revisione del programma aereo per 150 mln #oraics 6 – #immobili meno spreco di spazio negli uffici pubblici #oraics 7 – #municipalizzate sfoltire e semplificare da ottomila a mille #oraics 8 – #diesirap confermato taglio del 10% per le aziende #oraics 9 – #ognipromessa è debito basta attese, pagamenti più rapidi alle imprese #oraics 10 – #bankitalia con la rivalutazione delle quote al 26% un contributo importante dalle banche #oraics Infine la Rai. Il premier dice che anche la Rai è invitata “a concorrere al risanamento” con un contributo di 150 milioni di euro. Come? La Rai potrà vendere se vuole vendere RaiWay, e a “riorganizzare le sedi regionali”. ”La valutazione verrà fatta dalla Rai” e deciderà come risparmiare la stessa azienda di viale Mazzini.
fonte il Velino