“Sono contento che il processo di riforme sia apprezzato in Europa”. A margine del Consiglio europeo di Bruxelles, Matteo Renzi si dice soddisfatto dell’incontro bilaterale avuto con Manuel Barroso. Il premier, dicendosi “grato” per le “parole di apprezzamento” che “tutti i leader europei stanno esprimendo” sull’operato del nuovo governo, ha sottolineato che il suo vero “obiettivo” è “fare passare il messaggio alle famiglie italiane, e perché questo accada c’è bisogno di lavoro concreto”. Ma resta lo scontro sui vincoli di bilancio, che per ore ha tenuto banco fra il premier e il presidente della commissione europea. Interpellato sulla possibilità di portare il deficit dal 2,6 a 3 per cento del Pil, Barroso si dice concorde col presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy: “Tutti in Europa devono rispettare le regole. E l’Italia è uno dei Paesi che rispetta tutti vincoli”.
Renzi però smentisce questa interpretazione e ai giornalisti difce: “Se pensate che il dibattito tra il presidente della Commissione e il primo ministro di un Paese sia sullo zero virgola e non sul grande processo di riforme, non so più che dirvi”. E ancora: “L’Italia non viene alle iniziative delle istituzioni europee come uno studente fuori corso, viene come uno dei paesi che ha fondato l’Europa, un paese che ha alcune tra le performance economiche più importanti del continente” e come “un paese che sta rispettando tutti i vincoli”, “noi stiamo rivoluzionando e cambiando l’Italia”. Come a voler chiudere lo scontro, poco dopo è lo stesso Barroso a postare una foto con Renzi, con un tweet conciliante: “Colloquio molto positivo col primo ministro Italiano Matteo Renzi. L’Europa supporterà le riforme in Italia”. Ma l’impressione generale è quella di un braccio di ferro, destinato a non esaurirsi se Renzi vorrà davvero svicolare dai rigidi parametri di Maastricht.