«Ragazzi, loro parlavano di cose a cui non frega a nessuno e io non avevo voglia di litigare»: con queste parole Matteo Renzi, dopo la direzione del Pd riassume l’esito della riunione […] «Dove vuole andare Franceschini dopo che ha cercato di pugnalarmi appena Prodi ha parlato? Qual era il suo vero scopo»?: Preceduta da un tam tam sulla tregua nel Pd, blindata persino con un “no streaming” per evitare che la vanità di apparire abbia la meglio sulla discussione di merito, la Direzione del Pd è in realtà l’appendice di un litigio iniziato con il flop alle amministrative. Duello e sfida tra il segretario e il suo “grande elettore” il ministro Franceschini. Renzi esordisce: «Non parlo di alleanze, non mi interessa la mia carriera né la vostra, non rispondo ai capicorrente… Il tema della coalizione interessa 3, 350, 600 al massimo persone». Franceschini replica «Io sono tra i 350 residuati bellici che pensano che ci sia anche il tema delle alleanze». I toni si alzano nella replica del segretario. A Franceschini e al Guardasigilli Andrea Orlando — che invita a lavorare con Giuliano Pisapia per unire il centrosinistra — Renzi risponde dicendo che «andrà a giro» in treno per l’Italia a parlare di cose concrete, non di coalizioni. Orlando, facendo asse con Franceschini, invita ad «aiutare Pisapia». E Renzi: «Io voglio aiutare il Pd, non Pisapia, non fare campagna elettorale per gli altri».