Tecnicamente si chiamano ‘inviti a dedurre’, sono atti con cui la Corte dei Conti chiede spiegazioni per la gestione di fondi pubblici. La Guardia di Finanza ne ha notificati 60 al Consiglio regionale della Campania per chiedere ad altrettanti eletti, circa le somme spese tra il 2011/2012. Parliamo di una cifrache si aggira tra 1 e 2 milioni di euro, che fin’ora non hanno avuto la debita rendicontazione.
Quelli di oggi possono essere definiti atti di un’inchiesta parallela a quella avviata dalla Procura della Repubblica di Napoli condotta dal pm Novelli. Nel corso delle audizioni, i consiglieri regionali si erano difesi sbandierando la norma che non li obbliga alla rendicontazione di alcune spese. Come dire: “possiamo spendere i soldi come vogliamo”. Del resto qualche ex consigliere lo ha anche recentemente ribadito. Eppure nella loro disponibilità sono finiti tra i 50 e i 60mila euro a testa in due anni: che fine hanno fatto? Forse non risponderanno neanche ai magistrati contabili ma in quel caso possono incappare in un sequestro conservativo. Sempre che non abbiano già adottato “debite contromisure”.