Potrebbero essere a rischio di costituzionalità sia le norme che limitano il Reddito di cittadinanza per le famiglie straniere, che quelle che limitano a chi ha meno di 45 anni le agevolazioni per il riscatto della laurea allo scopo di ottenere il pensionamento con Quota 100. Mentre fioccano le domande per l’accesso alla pensione con il nuovo meccanismo, che ieri hanno raggiunto quota 5 mila, il decretone su pensioni e reddito arriva al Senato e l’Ufficio studi dei due rami del Parlamento solleva qualche perplessità sui meccanismi del provvedimento. Molte riguardano il Reddito di cittadinanza, a cominciare dalle pene previste per chi tenta di ottenere indebitamente il nuovo sussidio. La reclusione da due a sei anni è una pena «più elevata anche rispetto a quelle generali previste per il falso commesso da un pubblico ufficiale» sottolinea l’Ufficio studi, ricordando che «le ipotesi di falso commesso dai privati sono ordinariamente oggetto di sanzioni meno gravi rispetto a quelle commesse da pubblici ufficiali». Altro problema serio potrebbe essere rappresentato dalla norma che esclude il reddito di cittadinanza ai nuclei familiari stranieri residenti in Italia da meno di dieci anni. Un periodo che potrebbe essere troppo lungo. La giurisprudenza della Corte Costituzionale, si fa notare, ha già «ritenuto irragionevoli alcune disposizioni che richiedono come requisito necessario» per ottenere determinati servizi pubblici «una permanenza nel territorio di molto superiore a quella necessaria per ottenere lo status di soggiornante di lungo periodo (5 anni)».