Procedura per la denuncia, obbligo di rendicontazione e multa: nella lotta contro calunnie, diffamazioni, minacce e notizie false diffuse dagli utenti dei social media, la Germania mette a punto un nuovo codice di condotta che prevede multe fino a un massimo di 50 milioni per quei network che non le rispettano. Il progetto di legge e’ stato presentato a Berlino dal ministro della Giustizia tedesco, Heiko Maas, secondo il quale tutte le calunnie e incitazioni alla violenza che “sono gia’ perseguibili per legge nella vita di tutti i giorni, lo devono essere anche nei social network”. I punti principali del progetto di legge prevedono che tutti i social network, da Facebook a Twitter, mettano a disposizione degli utenti una procedura online semplice per presentare un reclamo contro contenuti penalmente perseguibili, se questa non e’ gia’ disponibile.
I contenuti penalmente rilevanti dovranno essere cancellati o bloccati entro 24 ore dalla denuncia mentre per quelli che si muovono in una ‘zona d’ombra’ tra reato e cattivo gusto il termine viene allungato a sette giorni. La cancellazione vale anche per copie dell’originale e la norma vieta tassativamente qualsiasi ulteriore diffusione. Se non ci si attiene a queste regole, i dipendenti o i manager del social network che omettono la cancellazione sono passibili di una multa fino a 5 milioni di euro che salgono a 50 milioni nel caso in cui si debba procedere contro un’entita’ giuridica o un’impresa.
I social network attivi nel Paese, inoltre, dovranno avere una persona responsabile per tutta la procedura in Germania cosi’ da rendere piu’ facile il confronto. Infine, i gestori di social network dovranno pubblicare una relazione trimestrale sul proprio sito e sulla Gazzetta Ufficiale tedesca (Bundesanzeiger) sulle attivita’ contro questo tipo di post, sulle cancellazioni e su ogni altra iniziativa su questo tema. Maas aveva gia’ messo nel mirino le diffamazioni e le calunnie via Internet l’anno scorso e aveva dato tempo fino a marzo ai grandi gruppi social per migliorare le procedure: “Dobbiamo fare piu’ pressioni sui social network”, ha detto oggi Maas a Berlino, presentando il progetto di legge e spiegando che, secondo una ricerca condotta dall’organizzazione Jugendschutz.net per conto del Ministero, Twitter rimuove l’1% dei post perseguibili per legge a seguito di denunce da parte degli utenti, Facebook il 39% mentre su YouTube la percentuale e’ ormai vicina al 90%.