Catania, 25 ottobre 2016 – Si è riunito ieri pomeriggio il direttivo unitario dei sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, di Catania che hanno approvato all’unanimità un ordine del giorno per affrontare le tante criticità non più rinviabili. Erano presenti, oltre ai segretari generali Antonella Distefano Flc Cgil, Pippo Denaro Cisl Scuola, Salvo Mavica Uil Scuola e Enzo Sciammacca, referente Snals Confsal, anche Giacomo Rota, segretario generale Cgil Catania e Pina Palella segretario confederale.

Tra i temi “caldi” che tengono banco, ci sono, soprattutto, la mancata sicurezza negli istituti, l’insufficienza degli insegnanti di sostegno, l’aumento delle conflittualità tra l’organico, l’eccessiva burocratizzazione, la sostituzione del personale docente e ATA e l’“annullamento” delle prerogative degli organi collegiali da parte di molti dirigenti scolastici.

Ad apertura dell’incontro, che si è svolto alla scuola Pizzigoni di Catania, i docenti GAE infanzia, esclusi dal contingente nazionale, hanno chiesto con forza le immissioni in ruolo, criticando anche il CIR regionale Sicilia che, di fatto, li ha esclusi dagli incarichi annuali su sostegno senza titolo.

Le segreterie si sono impegnate a segnalare le richieste al livello nazionale, esprimendo durissime critiche alla legge Fornero, che andrebbe ritirata, alle ricadute negative della legge 107 sui lavoratori e sulla Scuola e alla cosiddetta APE.

“I lavoratori – si legge nel documento – non possono essere costretti a farsi un prestito ventennale con le banche a fronte di un diritto negato”.

Sul contratto chiedono, invece, che venga coinvolta tutta la categoria e che prima di ogni decisione vi sia un consenso esplicito e formale degli iscritti e l’adeguamento degli stipendi ai livelli europei, difendendo i diritti sanciti dal contratto nazionale con un “no” deciso alla firma di contratti al ribasso.

Sul piatto, ci poi le questioni relative all’aumento dei posti di tempo pieno alla primaria e di tempo “prolungato” alle medie sia per dare risposta ai bisogni formativi che per aumentare posti in organico, quanto alla scuola dell’infanzia del tempo “normale”, i sindacati hanno denunciato l’inarrestabile riduzione dei docenti: ad oggi due docenti per classe.

“La responsabilità – sostengono Distefano, Denaro, Mavica e Sciammacca, – è da addebitare agli enti locali, va esperita ogni azione tesa ad invertirne la rotta”.

Infine, i sindacati hanno deciso di riprendere le azioni di protesta unitarie contro la legge 107, ritrovando l’“alleanza” con la società civile, studenti e famiglie, per un’azione comune nell’interesse della scuola della Costituzione .