Il Sole 24 Ore si occupa oggi delle cosiddette «clausole di salvaguardia», di cui nessun partito sembra preoccuparsi: «Dal 1° gennaio 2019 l’aliquota intermedia dell’Iva passerà dal 10 al 12%, e al 13% dal 2020, mentre l’aliquota ordinaria passerà nel 2019 dal 22 al 24,2% e al 24,9% nel 2020, anno in cui scatterà anche l’aumento delle accise sui carburanti per 300 milioni. Totale: 12,4 miliardi di maggiori tasse nel 2019, e 19,1 miliardi dal 2020». Questi aumenti dipendono dal fatto che le finanziarie degli anni passati hanno messo nel conto spese non sostenibili giustificate nei confronti dell’Europa con una specie di assicurazione: se non troveremo i denari, aumenteremo l’Iva o il prezzo della benzina. Sono queste le cosiddette «clausole di salvaguardia», che scatteranno nei prossimi due anni se il prossimo governo non troverà delle coperture alternative. «Alla luce di queste cifre, lo scenario più realistico è che i piani di riduzione delle tasse (sbandierati in questa campagna elettorale . ndr) andranno quanto meno rinviati al 2021».