Ormai è guerra aperta fra i precari del Sud e il sottosegretario alla Pubblica Istruzione, Davide Faraone. Pomo della discordia, le assunzioni degli insegnati previsti dalla riforma della Buona scuola e che prevedono un grande esodo di prof dal Sud al Nord, dove è concentrato il 70% delle cattedre vacanti. Faraone, inondato da oltrre 1500 mail di protesta, si sfoga e scrive su Facebook : “Consapevole del fatto che, per chi ha avuto un incarico di supplenza per anni nel paese dove abita, possa essere difficile allontanarsi dalla famiglia. Non è semplice fare i bagagli e spostarsi altrove, magari a 45 anni, lasciando i figli a casa. Proprio per questo non abbiamo smesso di lavorare durante tutta l’estate per trovare soluzioni tecniche che evitassero il più possibile i trasferimenti. Stiamo effettuando – scrive il sottosegretario – la più grande assunzione di tutti i tempi eppure non si sente che parlare di deportazione, esodo biblico, emigrazione di massa. Nelle ultime settimane i mezzi di comunicazione sono stati diario di precari costretti a lasciare casa “per colpa” delle assunzioni del governo Renzi.

Le parole sono importanti e andrebbero scelte bene. Provate a cercare “deportazione” su un comune dizionario della lingua italiana: “tipo di pena che prevede l’internamento del condannato in un campo di lavoro o in una colonia penale”. La stiamo usando per parlare di 160 mila precari assunti con posto fisso e garantito nello Stato. Se le assunzioni sono su tutto il territorio nazionale non è per un capriccio di Renzi, del Ministro Giannini o del Sottosegretario Faraone. Al Sud ci sono troppi docenti e meno alunni (e continuano a diminuire) mentre al Nord mancano i docenti e gli alunni aumentano. Cosa avremmo dovuto fare? Spostare gli alunni e le loro famiglie dal Nord al Sud? Moltissimi dei docenti delle Gae, che ora strillano, avrebbero aspettato decenni per entrare di ruolo nella loro provincia o forse non sarebbero entrati mai”. A Faraone non risulta comprensibile neanche “il susseguirsi di lamentele e di toni da allarme sociale. Sono già  entrati in ruolo circa 30 mila docenti sul turn over e sui posti che finora erano occupati da supplenti annuali. Assumeremo tra settembre e novembre e poi, con il concorso che sarà  bandito il primo dicembre, altre 130 mila persone, dando un’opportunità  anche agli abilitati in II fascia d’istituto”.