L’edificio simbolo del porto si fa ambasciatore dello slogan della candidatura. Il sindaco Ambrosino: “E’ il nostro speciale messaggio di auguri”
“La cultura non isola”. Lo slogan che accompagna la candidatura di Procida a Capitale italiana della cultura 2022 campeggia ora luminoso in cima allo straordinario edificio che domina il porto di Marina Grande: Palazzo Montefusco, alias Palazzo della Catena ma per tutti – semplicemente – Palazzo Merlato, per via della splendida merlatura che sovrasta il palazzo. Già residenza estiva del re, poi convento nel ‘600, quindi abitato dagli isolani: è il saluto architettonico di Procida a chi vi sbarca e, da oggi, si fa ambasciatore del messaggio di Procida al mondo.
“Un messaggio pensato prima della pandemia – spiega il direttore della candidatura, Agostino Riitano – e che oggi più che mai risulta attuale: crediamo fortemente che la cultura possa prendersi cura delle cicatrici sociali che abbiamo riportato in questi mesi di grande difficoltà. E anche il percorso che ha portato alla creazione e consegna del dossier di candidatura è una significativa esperienza di innovazione sociale, per la centralità del concetto di cittadinanza culturale, per il modello di vita urbana attiva e orientata dalla cultura”.
“Lo slogan riportato sul nostro Palazzo Merlato è anche un augurio ai nostri concittadini e a chi ama Procida, certi che anche e soprattutto attraverso la cultura si possano gettare le basi per una rinascita globale dopo i difficili mesi della pandemia”, sottolinea il sindaco di Procida, Dino Ambrosino.
Intanto domenica 27 dicembre (ore 18.00) è in programma il secondo dei talk online che ripercorrono le sezioni del dossier di candidatura di Procida come Capitale italiana della cultura nel 2022. Il titolo del talk è “Procida immagina: intelligenza creativa della collettività e la capacità di liberarla e organizzarla”. Il programma di Procida capitale italiana della cultura 2022 abbraccia, tra l’altro, 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali e 8 spazi culturali rigenerati.
Del comitato promotore fanno parte, tra gli altri, la Regione Campania, la Città Metropolitana di Napoli e le università di Napoli e diverse realtà imprenditoriali del territorio.