Presieduta dal Prefetto, Gerarda Pantalone, si è insediata oggi la Sezione Specializzata del Comitato di Coordinamento per l’Alta Sorveglianza delle Grandi Opere, istituita con decreto del Ministro dell’Interno, che svolgerà un’azione di supporto al Prefetto di Napoli, al quale la legge n. 6/2014 sulle emergenze ambientali e lo sviluppo delle aree interessate ha affidato un ruolo centrale di coordinamento per l’attuazione di misure antimafia straordinarie e rafforzate, volte a prevenire il rischio che l’intervento di risanamento dei territori inquinati, siti in 90 comuni delle province di Napoli e Caserta, si trasformi in un’ulteriore occasione di profitto per la criminalità organizzata ed in particolare per gli stessi autori del disastro ambientale.

 

L’innovativo modello di prevenzione antimafia prevede l’iscrizione in “white list speciali”, che prenderanno avvio dal prossimo gennaio, per l’intera filiera degli operatori economici che intendono partecipare agli interventi di bonifica, nei cui confronti saranno espletati rigorosi e più estesi accertamenti finalizzati ad escludere il fumus di mafiosità: l’obiettivo è quello di avvalersi di imprese, oltre che mafia-free, prive di ogni pregiudizio per reati ambientali e contro la pubblica amministrazione, come prevede la normativa di settore.

 

Sarà cura del Prefetto di Napoli, cui è stata attribuita, sulla scorta dell’esperienza maturata per l’ EXPO, la competenza in deroga all’ordinario regime, procedere all’iscrizione negli elenchi speciali anche per le imprese aventi sede legale in altra provincia, avvalendosi della rete di monitoraggio antimafia dedicata, caratterizzata dalla più ampia circolarità delle informazioni tra le componenti dell’arricchito sistema, che vede in campo la Procura Nazionale Antimafia, l’Anac, un apposito organismo info-investigativo costituito presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza (GIMBAI), oltre che la Dia e le Forze di Polizia.

 

Ai lavori della Sezione hanno preso parte il Coordinatore del CCASGO, Prefetto Saverio Ordine, i rappresentanti della Direzione Nazionale Antimafia, dell’Anac, dei Ministeri di Infrastrutture, Ambiente, Politiche Agricole, della Regione Campania, della Città Metropolitana, delle Prefetture e Questure di Napoli e Caserta e del Corpo Forestale dello Stato.