Si tratta di un complesso dotato di oltre 60 ambienti che nasce dalla fusione di più Domus originariamente distinte. La particolarità della domus sta nei mosaici, che hanno dato nome alla casa; a questi si aggiungono i numerosi pavimenti in graniglia bianca di calcare e in cocciopesto oltre alla posizione centralissima con vista sul golfo. Dopo un lavoro di «restauro, diagnostica, archeologia», così come definito dal soprintendente Massimo Osanna. «Gli interventi di restauro hanno interessato più livelli, oltre ai mosaici. Le coperture, per esempio. anche attraverso l’ulilizzo di materiali nuovi come il corean», afferma Osanna.
«Le condizioni in cui si trovava l’ambiente erano pessime – continua – ed è stato realizzato un lavoro accurato che ha richiesto tempo». «Nel complesso gli interventi costeranno circa 2 milioni e 600 milaeuro – afferma Letteria Spuria, direttore dei lavori – e oggi è stata restituita la parte di cantiere non interessata da lavori a valenza strutturale, ma quelli dove l’intervento ha riguardato gli apparati decorativi pavimentali. Nei prossimi mesi verrà aperta l’intera area che comprende casa di Championnet I e II, l’area del cortile delle murene dove sarà allestita una sala espositiva. Saranno riaperti anche gli ambienti ipogei presenti nel complesso che daranno meglio l’idea della struttura su più livelli».