Ucciso per una banale lite di parcheggio davanti agli occhi della figlia. L’orrore e la disperazione per un delitto di ordinaria follia. Hanno le ore contate, secondo gli inquirenti, i responsabili del dramma di Torre Annunziata. Si sta stringendo il cerchio intorno ai responsabili dell’omicidio di Maurizio Cerrato, l’uomo di 61 anni che lunedì sera è stato colpito alla testa con un compressore portatile e poi ucciso con una coltellata al petto a Torre Annunziata. L’aggressione è scattata perché la figlia dell’uomo aveva
occupato un posto auto sulla pubblica strada, che qualcuno riteneva di avere “prenotato” sistemandoci una sedia..
«Mio padre si è fatto ammazzare per me, per difendermi. Lo hanno colpito prima con un cric e poi accoltellato». Anna Maria Cerrato, 20 anni, figlia di
Maurizio, il 61enne morto dopo una lite in un parcheggio a Torre Annunziata (Napoli), non riesce a darsi da pace. E rivede davanti agli occhi la scena. Gli uomini che circondano il padre e poi l’aggressione a colpi di crick. Una storia che riflette il tormento della periferia napoletana, l’assenza di valori, il degrado del senso della comunità.
«L’omicidio del nostro concittadino Maurizio Cerrato e la violenza e l’efferatezza con le quali è stato perpetrato fanno letteralmente accapponare la pelle sottolinea il sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo
Ascione -. Questo vile e brutale assassinio è l’ennesima ferita inferta ad una città che cerca faticosamente di risalire la china dopo decenni caratterizzati dalla presenza asfissiante della criminalità organizzata e da sanguinose faide tra clan camorristici rivali».
E’ la città, giusto per fare un passo indietro, dove è maturato l’omicidio del giornalista Giancarlo Siani e delle grandi stragi di camorra degli anni 80. Una città che non si è ancora ritrovata, nonostante ogni sforzo. La crisi dell’economia ha fatto il resto. Insieme al Covid. Non sarà sufficiente trovare gli assassini di Maurizio per risalire la china. Occorre qualcosa di diverso: una iniezione di sviluppo, cultura e di nuovi valori.